Ci siamo, eh. Dieci giorni al sorteggio del playoff, tre settimane tonde alla partita che move il sole e l’altre stelle. Stato di calma apparente, ma Luciano Spalletti brucia di voglia, di fretta e d’ansia. E fatica a nasconderlo, perché i messaggi sa mandarli forti e chiari con il suo toscano mai banale. E così, prima dice che con un difensore la rosa è a posto, poi sottolinea pure che la tournée è «un po’ lunghina» e che a Boston «manca un campo» per allenarsi al meglio. Ansia da prestazione, giustificabile e giustificata se è vero che l’indirizzo della stagione tutta dipende da un doppio confronto.
SALAH BLOCCATO – Ai giocatori l’ha detto forte e chiaro, con James Pallotta parla un minuto sì e altro pure in quel di Boston. A fine seduta il tecnico ammazza il tempo andando a caccia di Pokemon con lo smartphone. Ma sa pure lui che è negli Usa con una rosa incompleta, con i nazionali appena aggregati e da portare in condizione il più in fretta possibile e con qualche testa che ha pensieri non solo per il campo ma anche per il mercato. Prendi i nazionali reduci dell’Europeo: «Li ho trovati benissimo, quasi tutti hanno fatto i compiti a casa». C’è chi è più indietro, anche se Spalletti (giustamente) non fa nomi. A Boston non c’è tutta la Roma. Non c’è ancora Szczesny, che dovrebbe aggregarsi non appena sarà ufficiale il suo ritorno: è questione di ore, è la grande vittoria del tecnico. E non c’è Salah, che neppure oggi riuscirà a partire: il visto per gli Usa non si sblocca, l’egiziano si allena da solo a Trigoria.
ORGANICO – Presto che rischia di diventare tardi, però. Prendi Nacho, che avrebbe garantito la copertura di due ruoli, terzino destro e centrale: la Roma si è decisa ad affondare sullo spagnolo troppo tardi e il Real Madrid nel frattempo ha fatto altre scelte di mercato. L’affare è sfumato: se si riaprirà più avanti, chissà. Ma Spalletti oggi ha solo due centrali disponibili: Manolas, al centro di voci di mercato, e Juan Jesus, ultimo arrivato ma il più sereno di tutti. Il terzo sarebbe Gyomber, già virtualmente ceduto al Pescara ma bloccato in attesa degli eventi. E così si valutano altre piste, che portano in Germania e in Spagna: oggi Sabatini vola a Milano per capire l’aria che tira. Anche su Diawara e Peredes: «Vorrei rimanere», dice l’argentino. Ma è l’uomo con cui la Roma vorrebbe far cassa per andare a caccia del colpo a centrocampo. A meno che non crollino le resistenze per Manolas, su cui James Pallotta ieri è stato meno perentorio (o forse solo più prudente) rispetto al passato: «A volte sa essere una spina nel fianco – ha detto il presidente –. Con lui ho parlato del contratto, non credo sia infelice. Al momento non abbiamo intenzione di venderlo, anche se non si sa mai cosa può accadere con i calciatori». E ancora: «La Juve? Ha più ricavi e uno stadio: quando l’avremo pure noi ridurremo il gap e diventeremo tra i migliori 10 club d’Europa». Nell’attesa, sarebbe sufficiente entrare nel girone Champions.
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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