Radja Nainggolan

(Corriere della Sera – L. Valdiserri) Eusebio Di Francesco dice che Radja Nainggolan ha il 50% di possibilità di essere in campo, stasera, al Camp Nou. «Faremo un provino e poi decideremo». Il Ninja, però, alza di molto la percentuale: «Se sono partito vuol dire che sto bene». Il calcio è uno sport di squadra e tutti gli allenatori del mondo lo ripetono come un mantra. Vero, però i giocatori non sono mattoncini del Lego, tutti uguali e intercambiabili. Avere o non avere Nainggolan fa tantissima differenza, soprattutto contro una squadra come il Barcellona che fa del possesso palla la sua arma più affilata. Contro i blaugrana servono giocatori estremamente dinamici, capaci di recuperare palla e ripartire. Nessuno, nella Roma, ha queste caratteristiche più e meglio del Ninja. Il più simile, ma con meno esplosività, è Lorenzo Pellegrini, anche lui recuperato per andare in panchina, a corto di minutaggio per l’infortunio patito in nazionale. In sintesi: le speranze di vedere in campo Nainggolan sono in risalita, non c’è certezza ma tanta speranza. La sfida ai marziani – tre sconfitte in tutta la stagione, due ad agosto nella Supercoppa spagnola; imbattuti in Champions e nella Liga; 22 clean sheet tra campionato e Europa per il portiere Ter Stegen – parte naturalmente da Messi, ma non può essere vinta curando soltanto Messi.

Lo spiega bene Federico Fazio, che della Pulce è compagno nella nazionale argentina: «Messi è il miglior giocatore del mondo, lo sanno tutti. Però sarebbe un grave errore, da parte nostra, pensare solamente a lui e mancare di rispetto al resto del Barcellona. Dirò di più, ragionare così sarebbe mancare di rispetto anche a noi stessi, perché siamo arrivati fin qui giocando da squadra e non da singoli. Tutti parlano di calcio, in Argentina c’è persino chi critica Messi dicendo che con lui la nazionale ha perso tre finali, ma poi il campo è sempre quello che dice la verità». Purtroppo è proprio come dice Fazio. E i numeri dicono che il Barcellona è imbattuto in questa Champions League (5 vittorie e 3 pareggi) e in casa ha subito un solo gol, contro l’Olympiakos, al 90’, nella gara vinta per 3-1 il 18 ottobre scorso. Guardando più indietro la paura aumenta: 23 vittorie e 2 pareggi (contro Juventus e Atletico Madrid) nelle ultime 25 partite disputate al Camp Nou. Ultima sconfitta casalinga il 1 maggio 2013, nella semifinale di Champions contro il Bayern Monaco (0-3).



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