(Il Messaggero – A. Angeloni) E’ tempo di incontri ravvicinati, è tempo di cominciare a gestire le forze. Eusebio Di Francesco non è il tipo da turnover scientifico, ma su certi cambi preventivi è costretto a ragionare. Da subito. La Roma gioca domani (Genova contro la Sampdoria), martedì e sabato prossimo all’Olimpico con Atletico Madrid e Verona. Questo il primo terzetto impegnativo, in attesa di altri, tutto di corsa fino alla prossima sosta a ottobre: in tutto 7 partite in 22 giorni. E si ricomincia con alle spalle – non per tutti i giocatori a sua disposizione – gli impegni con le varie nazionali. Le scelte per la sfida di Genoa verranno fatte in base a come il tecnico ha trovato alcuni giocatori, poi le altre verranno di conseguenza. Diciamo che a Marassi, rispetto alla formazione base di questo periodo, Di Francesco sta pensando a due/tre cambi.
LA FASCIA A METÀ Sulla destra, in difesa, ha due calciatori mezzi e mezzi: Peres reduce da un infortunio muscolare che ha appena smaltito e Florenzi che arriva da un’inattività (da partita) di quasi un anno, amichevole con la Chapecoense a parte (e in più c’è Karsdorp, che molto probabilmente verranno convocato). Ci sta che i due verranno sottoposti a una staffetta, ci sta soprattutto che l’osservato numero uno sia proprio Florenzi, per capire se è pronto per giocare subito e con continuità ad alto livello, vedi match di Champions con l’Atletico Madrid. Kolarov è uno reduce dalle partite con la Nazionale, ma non ha alternative nella Roma, quindi dovrà fare uno sforzo almeno per Samp e Atletico, sulla terza con il Verona verranno poi fatte altre valutazioni, considerando che a sinistra in questo momento come alter ego c’è solo Jesus. Per Manolas vale più o meno lo stesso discorso: se sta bene gioca, riposerà quando avrà finito la benzina. Tra l’altro Kostas è tornato pure acciaccato dall’impegno con la Grecia, ma ora è dato per pienamente recuperato. Sarà affiancato da Jesus molto probabilmente, come a Bergamo. L’alternativa maggiore è a centrocampo, dove Gonalons («Daniele è un monumento, il capitano, io sono qui per dare il mio contributo», ha riferito al match-program della Roma), Pellegrini e Gerson non hanno praticamente mai giocato: in campionato siamo ancora zero minuti per il francese e il brasiliano, mentre Lorenzo è bloccato ai sei minuti con l’Atalanta.
IL CENTRO DEL MONDO Se consideriamo che De Rossi arriva da due sfide niente male con la maglia azzurra, per Genova è l’indiziato numero uno a cominciare la partita dalla panchina, lasciando spazio all’esordio del francese. C’è qualche speranza anche per Pellegrini, che potrebbe sostituire uno tra Strootman e Nainggolan. Anche se il belga non ha giocato in Nazionale e l’olandese ha fatto solo uno spezzone per via dell’espulsione. Ben diverso è il discorso per gli attaccanti. Perotti è uno che sta bene e per ora non ha bisogno di riposare (ma El Sharawy scalpita), Dzeko avrà occasione di fermarsi quando sarà in condizioni fisiche migliori Schick o in attesa di un inserimento più continuo di Under. Il suo posto potrà essere preso anche da Defrel nel caso in cui Di Francesco dovesse pensare, o dall’inizio o a partita in corso, a un sistema di gioco con due punte (o sempre con tre attaccanti ma con Schick a sinistra). A Genova, il tridente dovrebbe essere composto da Defrel, Dzeko e Perotti (oppure ElSha). Schick partirà dalla panchina e probabilmente assaggerà il campo in corso d’opera. C’è una certa fretta di averlo a disposizione quanto prima, proprio per alternare uomini e sistemi di gioco. Il cammino è lungo e la parte difficile comincia ora.
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