Pinzolo-Roma-Detroit, tutto in meno di 48 ore. È il viaggio della comitiva giallorossa, il passaggio di consegne tra il ritiro vissuto fino a venerdì sera nella Val Rendena e la tournée che inizierà oggi in America, esattamente a Detroit, dove la Roma sbarcherà nel primo pomeriggio italiano (tra le 9.30 e le 10 mattutine negli Stati Uniti), per poi far rotta a Boston e New York. In mezzo, ovviamente, le visite mediche degli 11 nazionali che si sono aggregati al gruppo rispetto a quello che ha lavorato a Pinzolo: e cioè Skorupski, Fazio, Manolas, Moreno, De Rossi, Strootman, Nainggolan, Pellegrini, Dzeko, El Shaarawy e Iturbe. Non partiranno con il gruppo, invece, Gyomber e Vainqueur, due degli esuberi. Mentre Karsdorp ed Emersoncontinueranno a lavorare a Trigoria, per poi raggiungere la comitiva nella seconda parte della tournée.
LA FASE DUE – Di Francesco, dunque, può iniziare davvero a lavorare, dopo gli 8 giorni passati in Trentino. Adesso si fa sul serio, visto che sono arrivati un po’ tutti i giocatori (anche se mancano ancora 4 pedine che arriveranno dal mercato). E il tecnico lavorerà portandosi dietro anche alcune convinzioni maturate durante questi primi approcci giallorossi. Come la speranza di poter recuperare un Gerson che anche a Pinzolo non ha convinto o la voglia di vedere ancora all’opera alcuni giovani interessanti come Tumminello, Nura e Antonucci (e peccato per Luca Pellegrini, quello che era andato meglio di tutti). Da valutare, poi, sarà anche la tournée di Leandro Castan, uno che vuole provare a mettere in difficoltà lo staff tecnico giallorosso (e anche quello dirigenziale), convincendolo del fatto che si può ancora contare su uno come lui. Impressioni? Difficile che ci possa riuscire, ma da un guerriero che ha già vinto altre battaglie ci si può aspettare di tutto.
VAI HECTOR – Tra i volti nuovi che ieri si sono presentati a Villa Stuart, uno dei più attesi era invece il messicano Hector Moreno, che (almeno come ruolo) dovrà prendere il posto di Rüdiger. «Per me questa è una grandissima occasione, non vedo l’ora di iniziare – ha detto ieri il difensore centrale – Sono in Europa oramai da quasi dieci anni, ho lavorato molto per arrivare a questo punto. Sono un difensore a cui piace giocare la palla e riuscire anche ogni tanto a segnare qualche gol, anche se qui imparerò ad essere ancora più aggressivo. E lo sbarco alla Roma è sicuramente un passo avanti rispetto a quello che ho fatto finora». Inutile poi chiedergli degli obiettivi, la risposta è abbastanza scontata. «Vogliamo lottare per vincere lo scudetto, so che la Roma ha questa esigenza e io sono qui per provare ad aiutarla a raggiungere questo traguardo». Dolci parole per le orecchie della gente giallorossa.
(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese)
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