AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE FEYENOORD – Probabilmente è prematuro cominciare a prenotare i voli destinazione Budapest, ma è innegabile che il sorteggio venuto fuori dall’urna di Nyon sembra avere sorriso alla Roma, per la prima volta 10a nel ranking Uefa. Il Feyenoord – al netto degli enormi problemi di ordine pubblico che lascia già prevedere – è senz’altro un avversario alla portata dei giallorossi, soprattutto dopo il precedente rappresentato dalla finale di Conference dello scorso anno, che ha riportato a Trigoria un trofeo dopo quattordici anni di digiuno, scrive La Gazzetta dello Sport.
Se vincere aiuta a vincere e la componente psicologia ha un suo peso, insomma, la squadra di Mourinho sembra partire favorita nella chiave del doppio incontro. Ma non basta. Se poi se il cammino, proseguisse, in semifinale la squadra giallorossa troverebbe una fra Bayer Leverkusen e Union Saint-Gilloise. Diciamolo: tre avversarie non titaniche sulla strada per la finalissima di Budapest.
L’altro lato del tabellone, che contiene Manchester United, Juventus, Siviglia e quello Sporting Lisbona che ha eliminato l’Arsenal è in effetti senz’altro più impegnativo. Tutto perciò lascia sperare che la Roma possa giocarsi tutto in una finale nobile, magari proprio contro quei “red devils” che proprio lo Special One nel 2017 aveva portato alla conquista di questa Coppa. Non occorre neppure ricordare, inoltre, come chi vince l’Europa League è qualificato di diritto alla prossima Champions, liberandosi dalle ansie della classifica del campionato. E allora un elemento salta agli occhi e riguarda lo stesso Mourinho.
Due giorni fa, salutando il collega Alguacil della Real Sociedad – quarto in classifica in Spagna – ha detto sicuro: «Il prossimo anno ci vediamo in Champions League». Una frase che ha una doppia connotazione ottimistica, soprattutto perché domani si giocherà il derby contro la Lazio, che per certi versi assume quasi le vesti di uno spareggio per la Champions, appunto, anche perché la Roma parte con uno svantaggio di due punti e dello scontro diretto perso all’andata.
La sensazione, però, è che rispetto alla partita di novembre la squadra giallorossa sia lievitata negli scontri diretti e questo, ovviamente, lo ha dimostrato anche nelle partite europee. Non nascondiamolo: il valore aggiunto che lo Special One sa portare nelle partite a eliminazione diretta. Proprio questo fa ben sperare per le sfide contro il Feyenoord, nonostante i rivali siano in testa al campionato.
Il simbolo dell’ottimismo può essere proprio Wijnaldum, nato a Rotterdam e cresciuto prima nelle giovanili dello Spartak e poi proprio in quelle del Feyenoord, con cui ha vinto anche un trofeo. Karsdorp, invece, in quella squadra addirittura due. Ecco, la possibilità che adesso Mourinho ha di poter contare su una rosa finalmente al completo è la prima chiave che giustifica l’ottimismo generato dal sorteggio.
Vero che l’allenatore portoghese continua a essere insoddisfatto per un gruppo non troppo lungo, ma se le presunte seconde scelte in questo momento sono giocatori del livello di Zalewski, El Shaarawy o Belotti, è possibile che il tempo delle vacche magre sia definitivamente alle spalle. Poi c’è un altro dato che incoraggia. Contro la Real Sociedad, infatti, la Roma sembra avere ritrovato quella super difesa che ha consentito ai giallorossi, nelle ultime 4 partite europee, di subire appena un gol.
Insomma, la sbandata contro il Sassuolo sembra essere stata assorbita, e questa è una buona notizia sia in chiave derby, sia con la prospettiva delle prossime due sfide di Coppa contro il Feyenoord. Tra l’altro, se è vero che Abraham in questa stagione sembra meno efficace rispetto a un anno fa – e per questo rischia anche la panchina nella Stracittadina, soprattutto se Mourinho optasse per il modulo con una sola punta – a Tirana mancava una stella come Dybala, che in giallorosso sembra avere trovato una seconda giovinezza. Quanto basta per ipotizzare una finale di stagione straordinario.
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