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Rassegna stampa

La Roma spazza via il Basaksehir

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BASAKSEHIR-ROMA 0-3 – «Turchia, Turchia», canta la gente sugli spalti. Forse è l’unico motivo di soddisfazione del presidente Erdogan, in tribuna, visto che il “suo” Basaksehir viene spazzato via da una Roma formato deluxe, che ipoteca la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con uno 0-3 santificato dalle reti di Veretout su rigore, Kluivert e Dzeko. Il tutto, in meno di un tempo, senza contare che al minuto 9 della ripresa l’arbitro Hategan interrompe il match per quasi quattro minuti dopo che un accendino colpisce Pellegrini mentre si appresta a battere un angolo. Insomma, una figuraccia in mondovisione. Ma la grande paura si era arenata già prima davanti allo stesso Pellegrini, che ha messo lo zampino in tutte e tre le reti. Nel primo caso procurandosi il rigore (dubbio), visto che era la sua conclusione deviata di spalla-braccio di Mehmet, e poi regalando due assist gioiello prima per l’olandese e poi per il bosniaco. Per passare il turno, ora, basterà non cadere in casa col Wolfsberg, oppure addirittura perdere se i turchi non vinceranno in casa col Borussia Monchengladbach. Tutto non impossibile, anche perché c’è un’altra buona notizia: la Roma ha anche interrotto la striscia di 13 partite di fila in trasferta in Europa con almeno un gol al passivo.

Pellegrini super

La squadra di Fonseca – che in avvio rilancia Santon e conferma Kluivert – parte subito aggressiva, collassando compatta in pressing sui portatori di palla avversari e provando a giocare a tre tocchi. Chiara la posizione più arretrata di Diawara rispetto a Veretout, che in pratica gioca sulla linea dei trequartisti, con Zaniolo e soprattutto Kluivert tendere molto a stringere verso il centro, lasciando le corsie libere per le avanzate di Santon e Kolarov. Insomma, un 4-1-4-1 di partenza assai mobile, che ben si sposa col 4-3-3 del Basaksehir, pronto a liberare Visca e Behich (entrato subito per Gulbrandsen) in appoggio a Crivelli, anche se l’attaccante bosniaco taglia spesso verso il centro scambiandosi posizione con Topal e provando, senza fortuna, a far salire Ponck. Tutto questo, però, cominciando sempre in arrocco e lasciando alla Roma il compito di fare la partita. Cosa che i giallorossi accettano volentieri di fare, andando alla conclusione con Dzeko al 14’, prima dei tre schiaffi che indirizzano il match. Come detto, sblocca Veretout (30’) dopo che il tiro di Pellegrini era stato rimpallato di mano. Poi è la volta di Kluivert, che si fa venti metri da solo dopo che il compagno lo lancia davanti a Gunok (40’). Quindi è Dzeko a dover dire grazie all’azzurro che, approfittando della sciagurata palla persa di Epureanu sulla trequarti, innesca il centravanti per il tris. Certo, negli spazi in avvio un paio di volte i “Fonseca boys” rischiano, quando al 7’ Visca conclude fuori e al 19’ Crivelli viene stoppato da Mancini a botta sicura, ma se si pensa che l’unico tiro in porta a Lopez arriva al 48’ della ripresa, si capisce come il Basaksehir sia ben poca cosa.

Chi si rivede: Robinho

In avvio di ripresa, i padroni di casa rilanciano una vecchia conoscenza del calcio mondiale, Robinho (quello che tirerà), che prende il posto di Epureanu, costringendo Ponck a diventare centrale insieme a Topal. La partita, però, non ha quasi più nulla da dire, visto che l’impegno turco non produce nulla di più di un mani di Smalling da rigore, non visto dal modesto direttore di gara. Per il resto, sopratutto con l’uscita di Dzeko e lo spostamento di Zaniolo a falso centravanti, c’è da annotare solo i tentativi scentrati di Diawara, Kluivert e dell’applaudito Under, tutti a caccia del poker. L’ultima buona notizia, quindi, è il rientro in campo di Mkhitaryan dopo due mesi. In una Roma che cresce, c’è bisogno anche di lui.

(Gazzetta dello Sport)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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