Rassegna stampa
La Roma studia Rangnick. Friedkin tranquillizza Fonseca
NOTIZIE AS ROMA FRIEDKIN FONSECA – Fin dall’inizio Dan Friedkin ha tenuto un basso profilo nel suo avvicinarsi alla Roma, fino alla conclusione del passaggio di proprietà. Ha lasciato che fosse James Pallotta a esternare e lui si è limitato a tenere la posizione fino alla chiusura dell’acquisto che gli stava a cuore. Il magnate texano ha continuato a comportarsi nello stesso modo anche dopo essere diventato presidente. Un understatement che a qualche tifoso è sembrato persino eccessivo. Friedkin, però, non è rimasto con le mani in mano.
Nelle scorse ore, in videochiamata, ha rassicurato Paulo Fonseca che il suo posto di allenatore – il portoghese è sotto contratto fino a giugno 2021 – non è in discussione. Dan e il figlio Ryan hanno voluto così far arrivare il loro sostegno a tutto lo staff. Essendo la seconda stagione del tecnico portoghese in Serie A tutti si aspettano un netto balzo in avanti nelle prestazioni della squadra in campo, evitando gli alti (in realtà pochi) e i bassi dell’esordio in una realtà nuova, soprattutto tatticamente per Fonseca, che in Ucraina aveva vinto tre campionati consecutivi con lo Shakhtar Donetsk, un po’ come avevano fatto i suoi predecessori e come ha fatto il suo successore Luis Castro, un altro portoghese.
Friedkin e i dirigenti giallorossi continuano anche a lavorare sulla figura del direttore sportivo, coperta in questo momento da Morgan De Sanctis che, con la professionalità di sempre, sta lavorando senza risparmiarsi anche se non è sotto la luce dei riflettori. Tra i profili studiati c’è anche quello di Ralf Rangnick, che, proprio in un’intervista al Corriere della Sera, si è detto «curioso di vedere come un grande imprenditore come Friedkin proverà a riportare la Roma al successo».
Rangnick è stato l’artefice dei grandi successi del gruppo Red Bull – Lipsia e Salisburgo le punte di diamante, ma la RB ha una filiale anche a New York e una in Brasile – partendo da zero e «creando valore» con le acquisizioni a prezzi stracciati di campioni come Sadio Mané; Roberto Firmino, Timo Werner, Erling Haaland, Joshua Kimmich, Dayot Upamecano poi rivenduti a caro prezzo o fatti ancora crescere sotto le cure di uno staff super organizzato (come nel caso di Upamecano). L’eventuale arrivo di Rangnick sarebbe in un ruolo apicale dela direzione sportiva e non come allenatore, anche se RR ha esercitato per 20 anni tra Hoffenheim, Schalke 04 e appunto Lipsia.
Quello di Rangnick non è l’unico nome in lista, però è sotto studio da un po’ di tempo. Insieme a lui, per restare in ambito straniero, piace il profilo dello spagnolo Victor Orta, che insieme al «Loco» Bielsa ha riportato il Leeds United agli splendori calcistici e finanziari della Premier League. Perché il discorso è proprio quello: risultati sul campo e nei bilanci devono andare di pari passo, per limitare il rosso a tre cifre del bilancio e costruire un club sostenibile nei costi, di prospettiva e con una positiva immagine internazionale. Roma non è stata fatta in un giorno ma non c’è tempo da perdere.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
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