CALCIOMERCATO AS ROMA – Il numero magico è 70 (%): il limite dei costi complessivi legati a stipendi, spese per mercato e agenti in rapporto ai ricavi. È l’essenza del nuovo regolamento Uefa in materia di licenze per club e sostenibilità finanziaria, approvato ad aprile a Nyon dal Comitato Esecutivo, scrive Il Messaggero.
Un numero che il gm Pinto ha bene in mente, benché ci sarà un’attuazione graduale nell’arco di tre anni, visto che il 70% definitivo entrerà a regime nel 2025 con questa progressione: 90% per il 2023-24, 80% per il 2024-25 e 70% per il 2025-26. Questa, però, è la stagione chiave. Quella nella quale impostare il lavoro che poi vedrà i frutti nel prossimo triennio. Se il rapporto con i procuratori (che nel quinquennio 2015-20 aveva pesato per 103 milioni) è stato già rivisto verso il basso – imponendo un tetto massimo del 10% alle commissioni e riconoscendo solo una delle parcelle se il procuratore è lo stesso che media tra acquirente e venditore – il lavoro che attende il dirigente portoghese non sarà facile.
Perché l’attenzione e la diminuzione dei costi dovrà andare di pari passo con la crescita tecnica che si attende Mourinho. Senza dimenticare che da tempo, la voce che in ambienti di mercato circola sempre con maggiore insistenza è quella che «Pinto stavolta dovrà fare un colpo per la sua proprietà». E il riferimento non è ad un’entrata ma ad una cessione importante.
Stabilire oggi quanto la Roma potrà spendere in estate, è un’impresa titanica. Probabilmente nemmeno a Trigoria lo sanno. Sono tuttavia consapevoli di quello che chiede Mourinho: sfoltire la rosa dei calciatori che non rientrano più nel progetto tecnico (Veretout, Carles Perez, Diawara, Darboe, Villar, Felix e Fuzato) e inserire almeno 3 rinforzi (uno per reparto: in avanti occhio allo svincolato Lingard) al netto di altre partenze che inevitabilmente prevederanno ulteriori entrate.
Per intenderci: se Mkhitaryan non rinnova (anche se ora l’armeno riflette dopo il rilancio giallorosso di 3,5 milioni netti più bonus che, giocando regolarmente, aumenterebbero a 4,1 più rinnovo automatico in caso di qualificazione in Europa; Isco è l’alternativa), Veretout è pronto a salutare e Oliveira non sarà riscattato, è chiaro che oltre al colpo in regia (il Douglas Luiz di turno o la suggestione Ruben Neves) servirà almeno un altro innesto (occhio a Bissouma del Brighton e/o Frattesi) che possa completare il reparto con Bove e Cristante (sempre che il centrocampista non ceda alle lusinghe di Milan, Juve o Siviglia).
Alla fine in mediana potrebbero bastarne quattro se, come sembra, lo Special One ha intenzione di tornare al 4-2-3-1. Ma per investire una settantina di milioni, oltre ad attingere alla borsa dei Friedkin (che a maggio hanno versato altri 10,2 milioni al fine di supportare le esigenze di working capital del gruppo, portando il totale dall’agosto del 2020 a circa 370 milioni) la Roma deve prima sistemare i conti. È l’impegno preso dall’ad Berardi nei colloqui con la Uefa, con la quale il club è al lavoro (come altre squadre) per un nuovo settlement agreement, già prima delle parole di Ceferin («Alcuni club italiani potrebbero avere dei problemi»).
L’input è quindi cedere. Il più possibile per introitare ma soprattutto per liberarsi degli ingaggi che pesano come un macigno e rappresentano l’ostacolo principale alla magica soglia del 70% tra costi e ricavi. La vittoria della Conference League, ha prodotto una corsa all’adeguamento, che non sarà semplice contenere. Il tetto è fissato a 6 milioni che tuttavia sia Abraham che Pellegrini raggiungono con una base di 4,5 milioni ai quali aggiungono dei bonus.
Ecco spiegato perché voli pindarici alla Dybala, sono difficili, nonostante Totti continui il pressing sulla Joya: «Convincerlo no, ho parlato con lui di alcune cose e penso che abbia recepito – ha detto a Sky – La 10? Io gliela darei. Non sta però solo a lui decidere quale sarà il suo futuro. Micky? Se l’Inter lo prende si rinforza». Intanto se il 5° posto in Ligue 1 del Nizza ha pregiudicato il riscatto automatico di Kluivert a 14 milioni, al momento gli unici soldi certi per Pinto (tornato ieri in Portogallo per qualche giorno di relax) sono quelli che arriveranno dal Marsiglia grazie ai riscatti di Pau Lopez (12) e Under (8,4). La Roma spera di ricavare qualcosa anche da Florenzi (3) e Olsen (2). Vien da sé che non basta. Per questo motivo, offerte dai 40 milioni in su per Zaniolo saranno quantomeno valutate.
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