Ieri all’Olimpico per assistere alla vittoria della Roma c’erano più di 30.000 spettatori, merito dell’ingresso gratuito amconcesso agli abbonati di campionato e delle parole di Spalletti, che si è detto ossessionato dalla vittoria. E la Coppa Italia – ultimo trofeo vinto dalla Roma proprio col tecnico toscano alla guida – è un obiettivo concreto che non toglierebbe troppe energie alla corsa in campionato e alla campagna europea. D’altronde il tecnico l’aveva detto. «Giocano i titolari, perché è una gara secca, dentro o fuori», e infatti nelle ultime 24 ore si è registrata un’impennata nella vendita dei biglietti (3000) perché un conto è sfidare il freddo per vedere una Roma sperimentale, un’altro è ammirare la macchina quasi perfetta che sta facendo paura alla Juve. Oltre a godersi i gol di Dzeko e Nainggolan si può notare come la Roma nelle ultime 8 partite sia riuscita a mantenere la porta inviolata per ben sei volte. Ieri in panchina a riposo c’erano giocatori come Emerson, Manolas e Szczesny oltre a Vermaelen. In campo Mario Rui, all’esordio ufficiale in maglia giallorossa. Con lui Peres, Fazio, Ruediger e Juan Jesus alla terza da titolare di fila. «Anche se siamo pochi, quelli che ci sono danno una mano alla Roma. L’importante è avere un gruppo di qualità, noi stiamo lavorando davvero tanto». Le parole del brasiliano ex Inter. Anche El Shaarawy era raggiante per la vittoria. «Siamo consapevoli di essere una grande squadra e non vogliamo fissarci limiti. Il merito è nostro, ma anche di Spalletti, che ci trasmette una voglia incredibile». Come la voglia di Mario Rui, «felicissimo» di essere tornato in campo, sei mesi dopo l’ultima volta.
(Gazzetta dello Sport)
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