(Il Tempo – T. Carmellini) Una Roma stellare schianta i campioni d’Inghilterra all’Olimpico e mette una bella ipoteca sul passaggio agli ottavi Champions League. Più del pazzesco 3-0 finale che non lascia alibi al Chelsea di Conte, fa impressione lo sviluppo della serata che ha messo la Roma al pari delle grandi d’Europa. Partita dominata, mai in affanno, di testa, cuore con la capacità di andare avanti, raddoppiare e chiudere senza nulla subire. Insomma la partita perfetta nella temuta notte delle streghe (dove l’80 per cento dei tifosi romanisti avrebbe pagato per un pareggio) sono Di Francesco & Co. a fare lo scherzetto alla banda di Conte. Doppietta di El Shaarawy che esce dal campo con una meritata standing ovation e perla finale di Perotti. Tre a zero e Roma che sale in testa alla classifica del gruppo C a quota 8: ora, grazie anche al pari dell’Atletico Madrid col Qarabag, ai giallorossi può bastare un punto per andare avanti se conquistato in Spagna.
Di Francesco non rischia: gioca la Roma titolare tranne l’infortunato Manolas seduto in panchina. Davanti fasce che spingono con El Shaarawy a destra e Perotti dall’altra parte del campo. Boa centrale, punto di riferimento offensivo della Roma il solito Dzeko che fa tutto: sponda, sportella e lavora per gli altri come sempre. Ne esce un primo tempo da favola, che nemmeno il più fantasioso dei tifosi romanisti poteva immaginare. Il cronometro non ha ancora fatto il suo primo giro dopo il fischio d’avvio dello svedese Klasenius e la Roma è già in vantaggio. Kolarov apre il contropiede con un lancio dei suoi dopo il primo affondo inglese, sponda pazzesca di Dzeko per El Shaarawy che non ci pensa due volte e inchioda l’incolpevole Courtois: fa uno a zero e altro gol stellare dell’egiziano che aveva già deciso con una rete altrettanto incredibile il match col Bologna sabato sera sempre all’Olimpico. Il Chelsea accusa il colpo e ci mette qualche minuto a tornare sulla terra dopo la sberla rimediata a freddo, ma quando arriva si sente eccome.
La Roma lì dietro stringe i denti e tiene, Alisson ha una serata di lavoro: attento soprattutto a mantenere alta la concentrazione del suo reparto che sbaglia poco o nulla. E non è un caso se l’unico rischio vero corso dalla Roma nella prima parte di gara nasce proprio da un errore di Kolarov sul quale però Morata non si fa trovare pronto. Certo Hazard è una bella spina nel fianco per la difesa romanista che però lo tiene a bada senza rischiare troppo. Ed è ancora la squadra di Di Francesco a fare le cose migliori, gioca una partita alla pari con i campioni d’Inghilterra di Conte e li mette più volte alle corde. Così, su un’altra accelerazione giallorossa arriva l’incredibile raddoppio. Sopra c’è di nuovo la firma di El Shaarawy che stavolta approfitta di una mezza dormita di Azpilicueta e del bel lancio di Nainggolan per bucare per la seconda volta Courtois e mandare in orbita i cinquantacinquemila dell’Olimpico. Ripresa sullo stesso tono anche se la Roma adesso non ha più necessità di spingere e cerca di addormentare la gara, ma è sempre lei a fare le cose migliori: ogni volta che va in accelerazione il Chelsea traballa e al 63′ arriva il gol che chiude i giochi. Stavolta la cosa da fenomeno la fa Perotti, tutto da solo prende palla, si accentra e infila Cour- tois sul primo palo: 3-0. Finita? Macché la Roma stasera ne ha ancora e Perotti grazia il Chelsea sull’ennesima grande giocata di Dzeko: giocatore pazzesco. Poi ancora Manolas, miracolo di Courtois con il Chelsea che chiude sotto assedio. Poi scatta la festa, è tutto vero, è accaduto all’Olimpico dove questa Roma ora fa paura davvero.
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