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Rassegna stampa

La Roma vicina all’Europa. Mourinho: “Siamo qui per vincere. Udine? Un’eccezione”

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AS ROMA NEWS LUDOGORETS EUROPA LEAGUE – Leggi Bulgaria e poi sorridi. Storicamente le squadre bulgare hanno sempre rappresentato uno snodo importante per la Roma. Nella cavalcata che poi portò alla finale di coppa Campioni nel 1984, un gol di Falcao a Sofia contro il Cska (poi bissato al ritorno da un successo di misura firmato da Graziani), fu l’apripista nel secondo turno di un sogno svanito soltanto all’ultimo rigore.

Come riferisce Il Messaggero, nella passata stagione, invece, l’epilogo fu diverso con la vittoria della Conference League a Tirana, ma l’inizio sempre a stampo bulgaro. Ancora il Cska Sofia: 5-1 all’Olimpico e 3-2 a Sofia. Chissà se questi ricordi faranno tornare il sorriso a Mourinho, apparso ieri visibilmente corrucciato.

Il viaggio per raggiungere Razgrad (città a oriente di Sofia, a circa un centinaio di chilometri da Varna, la città sul Mar Neo dove la comitiva giallorossa è atterrata con il charter) non è stato dei più agevoli. Ma probabilmente il motivo è un altro. A José ancora non è andato giù il tonfo di Udine. E se a questo si somma che tra infortunati (Kumbulla, El Shaarawy, Zaniolo e Wijnaldum), mancato innesto del difensore last-minute e calciatori ancora in cerca di una condizione migliore (su tutti Camara), il turnover questa sera sarà limitato, il prologo non può essere costellato dai sorrisi: “Non siamo venuti qui in gita – esordisce – Il Ludogorets troverà una squadra arrabbiata e delusa. In generale difendiamo molto bene, quindi considero la sconfitta di domenica un’eccezione. Non ne siamo contenti ma può succedere. La mia reazione è stata calma perché non la considero una cosa normale. È un risultato isolato, è triste ma non preoccupante. Abbiamo molti infortuni e anche Abraham sarà assente. Quando a una squadra con un numero ridotto di calciatori come la nostra mancano Zaniolo e Tammy è difficile. Siamo però uniti e convinti di poter portare a casa i tre punti. Spero di partire da 0-0 e non come a Udine che eravamo già sotto dopo 5 minuti…”.

Voltare pagina, quindi, è la parola d’ordine. C’è l’esigenza d’iniziare nel modo migliore un torneo che già nei sorteggi ha riservato un girone non proprio facilissimo ai giallorossi. Oltre al Betis, lanciatissimo in Spagna, ci sono proprio i bulgari che rappresentano una grande incognita.

Squadra formata perlopiù da brasiliani (sono 8 in rosa, anche se oggi dovrebbero giocarne la metà), reduce dal successo nella Supercoppa nazionale contro il Levski, seconda in campionato (torneo che domina da 9 anni) ma con due gare in meno rispetto alla capolista Cska 1948 Sofia. Sono scivolati in Europa League dopo aver perso i preliminari di Champions contro la Dinamo Zagabria che ieri sconfiggendo il Chelsea ha determinato l’esonero di Tuchel.

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Nel doppio confronto contro i croati, il Ludogorets ha mostrato il meglio e il peggio di sé: squadra che segna sempre (2 gol all’andata e 1 al ritorno) ma che in Europa si mostra molto più fragile (6 reti subite nel doppio confronto) rispetto al campionato dove in 7 gare ha preso soltanto 4 gol. Gruppo di grande temperamento se nell’andata contro la Dinamo hanno finito la partita in 8, compromettendo la qualificazione con la quarta rete subita a ridosso del 90′.

Mou dimostra di conoscerli bene: “Sono una squadra esperta in Europa. Ci sono giocatori stranieri, molti brasiliani, bulgari, è un gruppo equilibrato. C’è spazio per gli errori, ma per esperienza quando si inizia bene poi si è in grado di gestire meglio il girone. Cercheremo di qualificarci nei primi due posti, non vogliamo retrocedere in Conference. Come giocherà il Ludogorets? Dipenderà anche da come lo faremo noi. Cercheremo di imporre il nostro gioco. Indossiamo una maglia che ha il simbolo dei vincitori della Conference League e questo ci deve dare più motivazioni e orgoglio. Siamo qui per vincere”. Poche storie, quindi.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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