Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Luciano Spalletti è partito “se non vinco me ne vado” per arrivare ieri a “il secondo posto è come vincere il campionato”. Un revisionismo storico/calcistico che può sconvolgere il passato: la Roma avrebbe esonerato Garcia dopo due scudetti di fila, impresa fallita da Liedholm e Capello.

La Roma arriva a San Siro da terza in classifica e per rimettere a posto le cose e continuare a sognare il secondo posto, che qualifica direttamente alla Champions e regala 30 milioni di euro, i giallorossi hanno una strada sola: battere il Milan. Facile? Anche senza gli squalificati Rudiger e Strootman (l’olandese salterà anche la Juve) la rosa della Roma è più qualitativa di quella del Milan. Difficile? Il derby perso contro la Lazio è stato una mazzata e il fattore psicologico non è da sottovalutare. Spalletti dovrebbe confermare la difesa a 4, magari con Emerson a destra e non Bruno Peres. In avanti El Shaarawy è favorito su Perotti.

Spalletti ha difeso il suo lavoro: “Il terzo posto un fallimento? Chiedetelo a 7-8 squadre che avevano quell’obiettivo e sono dietro. La Juve ha detto: nessuno può mettere mano al primo posto, che è nostro. E se lo sono portati a casa. Se si arriva secondi è come vincere il campionato, terzi si è fatto un lavoro lungo e importante per la media dei punti fatti, gol fatti, gol subiti. Poi ci sono le partite contro il Porto, il Lione, il derby in campionato e coppa, ma anche tutte le altre che non cito, perché ci vorrebbe tanto tempo, che sono quelle che abbiamo vinto”.

(Corriere della Sera)



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