Patrik Schick

(Gazzetta dello Sport) Di questi tempi, manca poco che il presidente Mattarella dia l’incarico di Primo Ministro a Eusebio Di Francesco. Eppure, in chiave europea, potrebbero sorgere dei problemi logistici finora imprevisti. Se la Roma giocasse in casa il Primo Maggio, infatti, ordine pubblico e viabilità potrebbero andare in tilt per la concomitanza col classico concertone a Piazza San Giovanni, ed è per questo che i sindacati masticano già delle preoccupazioni. Chi invece rumina gioia con seria professionalità è invece l’accoppiata composta da Patrik Schick e Cengiz Under. Il derby con la Lazio è alle porte e in quello di andata hanno giocato entrambi zero minuti. Nel frattempo – riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” – il mondo intorno a loro è cambiato quasi completamente, visto che l’attaccante ceco ha scoperto che il nuovo sistema di gioco escogitato dall’allenatore gli giova, mentre quello turco avanza la candidatura per riprendersi ciò che l’infortunio gli aveva tolto.

Con la stracittadina alle porte (e Di Francesco domani li terrà in ritiro, cosa che nelle notturne non succede mai) Schick sa di avere un conto aperto con se stesso, visto che finora non ha segnato neppure una rete in campionato. Ovvio che il derby possa rappresentare una specie di assist per un parziale riscatto, soprattutto alla luce del costo del cartellino del 21enne attaccante ex Samp (42 milioni coi bonus), il più caro della storia giallorossa. Le buone sensazioni d’altronde non mancano. Oltre al fatto che, come tutti i romanisti, Schick potrà godere di due giorni di riposo in più (e un viaggio in meno) rispetto ai laziali, il nuovo 3-4-3 gli consentirebbe di giocare più al centro del campo, come piace lui, potendo giocare così maggiormente vicino alla porta e aumentando esponenzialmente la sua pericolosità.

Chi quella pericolosità l’ha già dimostrata è Under, visto che dal 4 febbraio al 6 marzo il 20enne turco ha segnato 6 reti in 6 partite, vedendo crescere le sue quotazioni, essendo stato acquistato in estate per “soli” 13,4 milioni (più 1,5 di bonus). Inutile dire che la voglia matta del turco è quella di ricominciare a segnare il prima possibile. Anche per lui, perciò, la vetrina del derby sarebbe ideale. Una cosa è certa: il derby sarà per entrambi l’occasione giusta per guadagnarsi la fiducia dell’allenatore anche in vista delle semifinali di Champions, su cui il d.g. Baldissoni dice: “È lecito sognare”. Morale: dopo l’impresa soprattutto a cura dei “fratelli maggiori” in Champions, ora tocca a Schick e Under mantenere la chiesa al centro del villaggio. Loro ci contano.



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