Paulo Fonseca

ULTIME NOTIZIE AS ROMA FONSECA SARRI – Doveva essere la stagione del passo avanti, sta finendo nel modo peggiore. Paulo Fonseca era convinto di conoscere meglio la Roma e il calcio italiano dopo un anno di esperienza. Il campo ha dato verdetto opposto e il tecnico portoghese, sempre più solo, non ha più risposte, scrive il Corriere della Sera.

Il 6-2 subito a Manchester nella semifinale di andata di Europa League viene dopo altre umilianti sconfitte in campionato come quelle contro Napoli (4-0), Atalanta (4-1) e Lazio (3-0) e dopo l’eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia, con una sconfitta prima in campo (2-4) e poi a tavolino per le sei sostituzioni.

Qualcuno ha paragonato questo 6-2 al 7-1 che il Manchester United inflisse alla Roma di Luciano Spalletti il 10 aprile 2007. Un paragone che non regge: quella Roma giocava un bel calcio e questa no; vinse la finale di Coppa Italia (6-2 e 1-2 contro l’Inter); arrivò al secondo posto in campionato; giocava la Champions e aveva eliminato il Lione, che era una delle favorite, negli ottavi di finale; all’andata aveva battuto il Manchester United per 2-1. Fu, insomma, il più classico degli incubi ma durò una notte sola.

Chi dice che questa Roma è molto più debole di quella del 2007 può mettere a confronto anche i due Manchester United. In quello del 2007 giocavano Rio Ferdinand, Giggs, Rooney e Cristiano Ronaldo e li allenava sir Alex Ferguson. In questo sembrano fenomeni Cavani a fine carriera e Bruno Fernandes ex Novara, guidati da Solskjaer che giovedì è sembrato un mago della panchina.

Ieri sono circolate indiscrezioni su un possibile esonero immediato di Fonseca. Non succederà. Non è nello stile dei Friedkin. Fonseca, in questa stagione, non è stato messo in discussione ma nemmeno difeso a spada tratta. È il suo unico vero alibi. L’allenatore per la prossima stagione è già stato scelto e, a meno di colpi di scena, sarà Maurizio Sarri. Lo attende un lavoro da fare in profondità perché la gestione Fonseca non ha portato risultati, ha terremotato i rapporti dentro al gruppo, invecchiato la carta di identità della rosa, portato confusione tattica.

Il portoghese era arrivato con la certezza della difesa a 4, poi si è ancorato a quella a 3. L’idea di una squadra evoluta e moderna, capace di alternare i due moduli non è stata nemmeno presa in considerazione. La squadra è peggiorata per gioco, gestione del gruppo, recupero degli infortunati. Veretout, costretto al cambio dopo il primo scatto, è il simbolo. È andato in campo ma non era in condizione di giocare.

Senza i soldi della Champions League e con il bilancio in profondo rosso non ci si può aspettare un mercato dispendioso. Possono però tornare utili calciatori bocciati da Fonseca come Under o, chissà, Florenzi. Un nuovo portiere, un regista e un centravanti sono comunque indispensabili. Toccherà a Tiago Pinto studiare la strategia, tenendo conto che non sarà semplice disfarsi di Pastore, Fazio, Santon e Pedro.



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