Patrik Schick

NOTIZIE SPAL ROMA – Sei punti su sei alla Spal. E già questo potrebbe bastare per descrivere l’ennesima figuraccia rimediata dalla Roma. Al peggio non c’è mai fine. Roma sulla carta più tendente al 4-2-4 che al 4-4-2, alla faccia del difensivismo un po’ minestraro attribuito a Claudio Ranieri. E quell’equilibrio tanto invocato dal tecnico ex Fulham? Misterioso, al momento del fischio d’avvio di Rocchi.

Un po’ meno misterioso, però, dopo aver verificato la tenuta in fase di non possesso, lì a destra, del tandem olandese Karsdorp-Kluivert.E la coppia Dzeko-Schick? Un primo tempo così così, con il ceco smanioso su (quasi) tutti i palloni ma a tempo limitato e il bosniaco smanioso (e nervoso) con gli avversari. E un secondo tempo difficile da decifrare.

Alla vigilia s’era discusso molto sull’efficacia di questo duo snobbato in maniera sistematica da Eusebio Di Francesco: si diceva che, una volta cambiato tecnico – e modificato il sistema di gioco – Dzeko & Schick avrebbero avuto maggiori possibilità di coesistere. La gara di Ferrara, però, ha dimostrato che, al di là di tutto, i due non sanno giocare insieme. Non si cercano, vanno ognuno per conto proprio.

Difficilmente si muovono in sintonia. Che non significa fare gli stessi movimenti; anzi, significa fare movimenti diversi, complementari. Colpa, forse, anche di un gioco lontano parente di un gioco. Chissà. La Roma, al di là della strana coppia, continua ad essere una squadra malata e in continua crisi d’identità. E raccontarlo a metà marzo fa ancora più effetto. Con un inevitabile filo di tristezza.

(Il Messaggero)



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