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La strategia Friedkin. Roma e Everton: gli stadi al centro dei progetti futuri

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AS ROMA NEWS FRIEDKIN EVERTON – Una sfida a stelle e strisce. Da una parte Dan Friedkin, dall’altra Vatche Manoukian, un imprenditore americano (ma di origine libanese) che ieri si è fatto avanti per acquistare l’Everton. Un concorrente in più, che però – esattamente come il presidente della Roma – ha già fatto pervenire un’offerta scritta sul tavolo di Farhad Moshiri, il proprietario delle Toffees, il businessman iraniano che detiene il pacchetto di maggioranza (94%) del club inglese tramite la Blue Heaven Holdings Limited, scrive La Gazzetta dello Sport.

Insomma, ci sarà da sudare probabilmente un po’ di più per portare a casa l’Everton. Che ai Friedkin fa ovviamente gola perché di mezzo c’è anche il nuovo stadio, un gioiello da 52mila posti che è talmente bello da essere già stato selezionato per l’Europeo del 2028, quello che si giocherà In Inghilterra, ma anche nel resto del Regno Unito. Del resto, la famiglia proprietaria della Roma indirizza i suoi investimenti proprio così, in questo modo: club da rilanciare verso l’alto, con stadi da costruire. Di fatto, una strategia chiara da parte del TFG: comprare società dove lo stadio nuovo possa essere anche un generatore di ricavi, oltre che un affare «immobiliare».

Per riuscirci, però, adesso a Liverpool c’è da superare anche l’offerta di Manoukian (tifoso dell’Everton, 45 anni), che si aggira intorno ai 470 milioni di euro. Manoukian è partner della società di investimenti tecnologici IMS Digital Ventures e ha messo insieme un gruppo che comprende investitori americani, una ricca famiglia dell’Arabia Saudita e gli australiani di Myer Family Investments.

Insomma, un concorrente pericoloso per Dan Friedkin, che nei giorni scorsi aveva presentato la sua di offerta, per andarsi a prendere il 45% del pacchetto di maggioranza, il che gli permetterebbe di comandare il club anche grazie alle altre partecipazioni (l’1,3% appartenente a Bill Kenwright, l’attuale presidente e il 4,6% in mano agli altri piccoli azionisti).

Insieme a Manoukian e Friedkin, però, ci sono anche le altre manifestazioni d’interesse: l’alleanza formata da due imprenditori locali, Andy Bell and George Downing; il colosso Dell Technologies, con alla guida un altro americano, Michael Saul Dell, texano anche lui, proprio come Friedkin; John Textor, altro americano, co-proprietario del Crystal Palace (sta provando a vendere le sue quote, il 45% del club londinese) che ha nel suo portafogli anche il Botafogo e il Lione; e MSP Sports Capital, la società di New York che lo scorso anno ha prestato all’Everton circa 185 milioni per la costruzione dello stadio.

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FOTO: Credit by Depositphotos.com

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