Tammy Abraham

AS ROMA NEWS INTER DZEKO ABRAHAM – Dopo la brutta sconfitta di Udine e le sostituzioni preventive, Simone Inzaghi è rimasto due settimane sulla graticola. Sa che non può più sbagliare e sa che gli mancano i due giocatori più importanti, tatticamente (Brozovic) ed eticamente (Lukaku), scrive La Gazzetta dello Sport.

Senza il croato, il gran burattinaio dal quale ha sviluppato negli anni una dipendenza assoluta, l’Inter nel torneo scorso raccolse 2 punti in tre partite (Sassuolo, Torino, Fiorentina). Deludenti i tentativi di sostituirlo: Barella, Gagliardini, Vecino… Il mercato ha portato un replicante di ruolo: il giovane e talentuoso Kristjan Asllani che però finora ha masticato solo 23’ di campionato. Di botto dovrà caricarsi sulle spalle una responsabilità importante, a 20 anni.

Più responsabilità anche per Calhanoglu (o Mkhitaryan) in regia. Non ci sarà Lukaku che attacca in battaglia con il carisma del capò indiano che dà coraggio a tutti. A sostituirlo saranno la saggezza tattica e l’orgoglio da ex di Edin Dzeko che nella stagione scorsa segnò due volte alla Roma (all’Olimpico in campionato e a San Siro in Coppa Italia). L’antico derby di Manchester che si rinnova (Dzeko, City-Smalling, United) sarà un tema forte del match.

Inzaghi punta forte su Lautaro, tornato carico dalla nazionale (gol e assist), ma a secco in campionato dal 30 agosto (Cremonese) e orgogliosamente deciso a sbloccarsi con il mese nuovo. Il Toro incornò la Roma nell’ultimo incrocio di campionato al Meazza (3-1). Il risultato lo sbloccò Dumfries, in gol anche all’Olimpico. come Hakimi l’anno prima. Come sempre, dato l’assetto delle due squadre, le faide di fascia saranno decisive. Oltre alla potenza dell’olandese, Inzaghi può scatenare l’entusiasmo di Federico Dimarco, gran protagonista in azzurro. La gara di corsa con Spinazzola, sulla banda opposta, non sfuggirà a Roberto Mancini.

Non gli sfuggirà neppure la prestazione di Nicolò Zaniolo, mai citato dal c.t., ma idealmente sculacciato con la mancata convocazione. Il Mancio lo chiamò a Coverciano quando la Roma manco sapeva di averlo in casa. La stima è fuori discussione. Il c.t. attende dal ragazzo una maturazione sentimentale e una crescita di continuità. Dato il vangelo di Mourinho, che attende e riparte, Zaniolo è l’apostolo tatticamente più importante, perché parte da lontano e risolve tanti problemi di costruzione.

Anche perché il suo impiego con Dybala porta Pellegrini ad abbassarsi e scioglie la coppia Cristante-Matic: troppo simili per combinarsi bene. Quando la Roma fu presa a pallate da Juve e Udinese, Zaniolo, che è il senso della profondità giallorossa, non c’era. Contro l’Atalanta è stato il più pericoloso. Contro Asllani, più tenero di Brozo, e Calha, può sfondare. Poca gioia per Dybala in nazionale: 0 minuti. Se Mou deciderà di osarlo subito, si rivedranno i Fab Four: ultima volta in campionato il 22 agosto (Cremonese).

Dybala, desiderio estivo dell’Inter, sarà un altro grande fattore. A giudicare dalle difficoltà dei nerazzurri in zona rifinitura, si può intuire quanto avrebbe fatto comodo a Inzaghi. E poi Tammy Abraham, anche lui snobbato dal c.t. Due soli gol in 7 giornate. Mourinho, in viaggio verso San Siro, gli racconterà che nel 2010 il Principe Milito con 4 gol in 17 giorni gli fece vincere Coppa Italia, Campionato e Coppa Campioni. José ha bisogno di un centravanti del genere. E di una squadra che, agonisticamente, gli somigli di più.

Nel campionato scorso solo il Venezia (106) raccolse più ammonizioni della Roma (99). Quest’anno la Roma è ultima su 20 con 7 gialli. Non che l’ammonizione sia un merito, ma c’è un’evidente dispersione di carica agonistica. Come se la ricerca di bellezza, avesse intenerito i cuori. L’espulso Mou è l’eccezione. Lo Speciale, che ha infiammato l’Urbe, gode di credito enorme. Non sente l’affanno di Inzaghi, ma ha segnato la miseria di 8 gol con tanta grazia a disposizione e non vince da una vita uno scontro diretto. Deve far crescere la Roma in gioco e personalità. È l’ora. Anche lui è chiamato a una svolta, a una prova di forza tipo quella del Napoli col Milan al Meazza.



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