AS ROMA NEWS INTER DYBALA – Quella di suscitare nostalgie è arte nobile, delicata, che prevede inevitabilmente la vetrina, ma a volte consiglia di non maramaldeggiare perché il destino non ama troppo i gradassi, scrive La Gazzetta dello Sport.
Paulo Dybala, a San Siro, ha saputo farlo in punta di piedi, prendendo i fischi dei tifosi nerazzurri – erano solo di paura, nulla di più – e godendosi l’ovazione dei 4mila giallorossi quando ha segnato la rete del pari.
Chissà cosa avrà pensato Beppe Marotta, principale estimatore della Joya, negli attimi in cui il suo ex pupillo in bianconero colpiva la palla che faceva ruotare la partita sul proprio asse. Non è un mistero che l’attaccante aveva già un patto per approdare all’Inter se la questione ingaggio non avesse fatto rallentare la trattativa fino al sorpasso di Lukaku. Alla fine, facendo un passo indietro economico, Dybala ha scelto la Roma e il suo progetto, sponsorizzato dalla corte serrata di José Mourinho. E così, alla società di Zhang, non resta che leggere i numeri della Joya e far lievitare i rimpianti.
Sono cifre che raccontano tanto. L’argentino, infatti, è andato a segno in 4 delle ultime 5 partite di campionato contro l’Inter, mentre prima non aveva realizzato reti in nessuna delle dieci sfide contro i nerazzurri in Serie A. Non basta. Dalla stagione 2019-20 Dybala ha segnato 4 gol contro l’Inter. In questo tempo nessun altro ha rifilato più graffi ai nerazzurri nel massimo campionato. Fine delle perle? Niente affatto. Tra chi ha preso parte ad almeno sei marcature in questo campionato, soltanto Arnautovic vanta una percentuale di partecipazioni ai gol della propria squadra più alta rispetto a quella della Joya, L’attaccante del Bologna è a quota 86% con 6 reti, l’argentino si è arrampicato al 60%, con 4 gol e 2 assist (a cui c’è da aggiungere la rete in Europa League).
“Sono molto felice per la vittoria in un campo così difficile come quello di San Siro – scrive la Joya sui social -. Abbiamo fatto una magnifica prestazione. Adesso dobbiamo continuare così“. Se ci sarà lui in campo, tutto potrebbe essere possibile.
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