AS ROMA NEWS ATALANTA DYBALA – L’avevamo già visto corricchiare a bordo campo, durante una partita a Leverkusen, per essere pronto in caso di necessità. Come un anno fa però Paulo Dybala è rimasto a guardare la sua Roma alla BayArena, esattamente dalla stessa linea laterale. E per la stessa ragione, scrive il Corriere dello Sport.
Tanto Mourinho quanto De Rossi lo volevano preservare per gli eventuali supplementari. Ma non c’è mai stato un overtime, nel 2023 come nel 2024. Purtroppo per ragioni diverse: nel secondo caso la Roma è tornata a casa senza il pass per la finale in tasca. Povero Azmoun: sempre dalla parte sbagliata. Povero Smalling: con lui in campo De Rossi ha preso i quattro gol del Leverkusen. Ma povero Paulo, anche. Avrebbe voluto dare un contributo alla grande rimonta. Però il muscolo era troppo fragile per lasciarlo libero di esprimersi.
Comunque la stagione non finisce qui. L’iscrizione alla corsa Champions non è scaduta e vale anche passando per il vicolo del campionato. L’Atalanta multifinalista sembra lanciata dall’entusiasmo e dalla salute, può giocare persino per il pareggio perché il recupero con la Fiorentina da affrontare sotto agli ombrelloni è un’assicurazione sulla classifica. Però chissà. Per questo avere Dybala adesso è fondamentale. Una notte e forse mai più, in questo trittico finale di partite. Ma Bergamo è la stazione che determina ogni snodo.
Ieri, nell’allenamento meno impegnativo di sempre, Dybala ha lavorato con il gruppo di quelli che a Leverkusen non avevano cominciato la partita. Senza forzare, senza accelerare. Intanto ha ricevuto il “titolo” di miglior giocatore della Serie A del mese di aprile, come comunicato dalla Lega. Un rinforzo psicologico. Oggi proverà ad alzare un po’ il ritmo nella rifinitura. Mercoledì, prima del volo per la Germania, aveva sentito fastidio all’adduttore e ha preferito non giocare. Domani sera probabilmente sarà titolare. Almeno così filtra da Trigoria, dove nessuna ventata di ottimismo sarebbe migliore del recupero del calciatore più forte.
L’ultima volta, a Bergamo, finì malissimo. Per la Roma, che perse lo scontro diretto, e per Paulo, che cadde sotto i colpi di Palomino e fu costretto a fermarsi fino alla finale di Budapest. Un mese e mezzo gli costò quell’intervento duro sulla caviglia. E pensare che Mourinho lo aveva mandato in panchina, proprio per proteggerlo. Decise di farlo entrare nel tentativo di riequilibrare la partita, di tenere accesa la spia del campionato, ma l’esito della scelta si rivelò controproducente. Oggi però è un’altra storia perché a Dublino, per la finale, ci andrà l’Atalanta e non la Roma: per De Rossi la partita da vincere è proprio questa. Non ci sono più calcoli da fare.
Non ne farà neppure Dybala, anche se tra 40 giorni comincia negli Stati Uniti un evento al quale non intende rinunciare per nessun motivo: la Coppa America, che per l’Argentina scatta il 20 giugno ad Atlanta. Dybala, come Paredes, ci andrà da campione del mondo.
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