Venezia-Roma 3-2

ULTIME NOTIZIE AS ROMA VENEZIA – È crisi profonda in casa Roma. La formazione giallorossa cade 3-2 pure a Venezia, rimediando la terza sconfitta nelle ultime cinque partite di campionato. Mourinho è il solito fiume in piena: se la prende con l’arbitro Aureliano per il rigore che ha portato al 2-2 del Venezia, e punta di nuovo il dito contro una rosa non all’altezza, scrive il Corriere della Sera.

«Parte della storia della partita – la sua analisi – è il nostro gioco offensivo, è difficile creare tanto gioco offensivo e fare solo 2 gol. Altra parte della storia della partita sono il primo e il terzo gol subiti: il primo su palla inattiva, il terzo è l’interpretazione negativa di un fuorigioco. Poi c’è una storia più piccola che diventa un momento importante, cioè il secondo gol del Venezia: il 2-2 va al di là della mia comprensione, o va al di là della mia possibilità di esprimere ciò che penso perché mi devo proteggere, è un enigma che si accumula a tutto quello che sta succedendo».

«Chi ha giocato a calcio – continua Mourinho – sa che è difficile in quella situazione emotiva. Possiamo parlare dei giocatori che potevano prendere il giallo per falli tattici, o dire che abbiamo avuto tante opportunità per fare 3-2, la più evidente con El Shaarawy. La verità è che sul 2-1 la partita era sotto controllo e sugli episodi un giorno capirò: ci sono delle cose che sono nascoste e con gli anni le capisci, e un giorno io capirò».

Con la sconfitta di Venezia la Roma esce dalle prime quattro posizioni. «Dire che il quarto posto è l’obiettivo non significa che siamo da quarto posto: io non l’ho mai detto, ma dirò fino all’ultima partita che è l’obiettivo per cui lottare. Siamo finiti settimi nella passata stagione e lo sforzo della società è stato un mercato reattivo, ma la rosa non è migliore di quella dello scorso anno. Abbiamo perso giocatori di esperienza, i due terzini in panchina erano Reynolds, che ha fatto poche partite in Serie A, e Tripi che è un ragazzo della Primavera: sarebbero stati utili anche Bruno Peres e Juan Jesus. A parte il portiere, che è stata una mia richiesta, Abraham e Vina sono arrivati perché dovevamo reagire alla partenza di Dzeko e all’infortunio di Spinazzola. Per il resto è la rosa dello scorso anno. Karsdorp era infortunato e ammonito, se Darmian è in difficoltà entra Dumfries, lo stesso per Kajer e Romagnoli, o Danilo e Cuadrado ma ci sono mille esempi: noi siamo una squadra che si deve costruire».

L’obiettivo resta comunque rientrare in Champions League. «La nostra motivazione – spiega il portoghese -sarà lottare per il quarto posto fino a quando sarà matematicamente possibile. Ma ricordiamoci che questa non è la stagione per attaccare gli obiettivi in classifica: con un contratto di tre anni questa può essere una stagione di dolore, ma è importante per capire qualcosa che non ho capito prima di arrivare, ora capisco di più rispetto a due o tre mesi fa».



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