Le nove vittorie in dieci gare e lo 0-4 a Villarreal dovrebbero tenerlo di ottimo umore. A incupire Spalletti, sono invece i pensieri sulla vita da tecnico. Basta pungolarlo sul caso Sarri-De Laurentiis per far emergere qualche ruggine: «Il ruolo dell’allenatore è questo: uno esce dal campo e non ti saluta, un altro ti manda a quel paese, il presidente ti dice che sbagli formazione… Con le spalle al muro però non ci sto comodo». Insomma, in poche righe il tecnico riassume i casi della settimana, comprese le crepe juventine tra Allegri e la coppia Bonucci- Dybala. Proprio alla Juve provano a spedirlo, da settimane: «Io dopo Allegri? È una cosa che non so e non posso dare una risposta», dice sinceramente stupito della domanda. Il futuro, nonostante il contratto in scadenza, può attendere: la Roma nelle prossime due settimane si gioca tutta la stagione, a partire da oggi alle 18, contro il Torino. Il tecnico immagina una formazione da dedicare a Florenzi, operato nuovamente al crociato: «Se ce lo permettono – dice Spalletti – scendiamo in campo con un pezzo di lui nel nome sulla maglia. Flo-Szczesny, Flo-Emerson, Flo-Fazio…». Un modo per distogliere l’attenzione dalla rosa che non offre grandi alternative ai titolari: «Qualcuno fin qui ha giocato meno e può darsi che, nella ricerca indiavolata del risultato, abbia qualcosa in meno da dare». Con la qualificazione europea ipotecata, il turnover può aspettare fino a giovedì.

(La Repubblica – M. Pinci)



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