Stephan El Shaarawy

AS ROMA NEWS CASA PIA EL SHAARAWY – A conti fatti, stavolta è stata una Roma diversa, molto più dignitosa dell’ultima, quella del brutto scivolone con il Cadice della scorsa settimana. Ieri, invece, i giallorossi si sono rialzati grazie ad un gol nel primo tempo di Stephan El Shaarawy, che prima aveva dilapidato un po’ tutto quello che c’era da buttar via, anche se poi si è riscattato con la rete decisiva, quella che ha riportato la Roma alla vittoria, scrive La Gazzetta dello Sport.

È vero, davanti c’era il Casa Pia e non il Liverpool, ma i portoghesi avevano sicuramente più ritmo dei giallorossi nelle gambe, non essendosi mai fermati (in Portogallo si sta giocando la Coppa di Lega). Ed allora la vittoria va bene, anche se per entusiasmarsi servirà ovviamente altro. A partite da giovedì prossimo, quando la Roma giocherà l’ultima amichevole in terra lusitana, quella contro gli olandesi dell’Rkc Waakwijk.

Considerando la moria di reti degli ultimi tempi (cinque nelle ultime sei partite), ieri Mourinho ha cambiato un po’ le cose, cercando più la verticalità e la ricerca degli spazi. Ecco perché davanti ha schierato Zaniolo ed El Shaarawy, lasciando fuori Abraham per oltre un’ora. Ed in effetti nel primo tempo la giocata era sempre la stessa, con il mediano bravo a lanciare nello spazio per l’attacco alla profondità di una delle due punte.

Il gioco ha funzionato, anche se poi El Shaarawy si è divorato due gol (oltre ad una ripartenza sanguinosa due contro due) e Zaniolo in una paio di occasioni ha perso l’attimo giusto, sotto porta. Poi, al 34’, è arrivato il gol del Faraone (sempre sugli sviluppi della solita giocata, stavolta di Matic), anche se la rete è stata favorita anche da un intervento poco pulito del portiere del Casa Pia, Joao Bravim. Insomma, l’attacco veloce ha funzionato, anche se poi di rete ne è arrivata una sola, in media con la scarsa realizzazione degli ultimi tempi.

Stavolta, però, la Roma almeno ha costruito, si è resa pericolosa, è sembrata viva. Timidi segnali di risveglio, verrebbe da dire, ma comunque un passo avanti rispetto alla prova scadente andata in scena contro il Cadice. E l’impressione è che i giallorossi abbiano girato molto meglio così che non avendo Abraham come riferimento centrale, come successo nell’ultima mezz’ora di gioco della partita.

Certo, poi c’è l’altro risvolto della medaglia e cioè gli infortuni di Pellegrini e Smalling, i migliori della Roma. Il capitano ha riportato una forte contusione alla caviglia sinistra che lo ha costretto a lasciare il campo dopo poco più di mezz’ora di gioco. Il difensore inglese si è invece immolato su uno degli ultimi palloni della partita, riportando una distorsione alla caviglia sinistra. Vederlo uscire zoppicando ha creato apprensione un po’ a tutti, considerando anche il tipo di partita che aveva fatto Chris.

Puntuale su tutti i palloni, forte nelle respinte, bravo a gestire la linea ed a tenere la squadra stretta e compatta. Pellegrini, invece, aveva regalato subito un assist ad Ibanez, anche se il gol del brasiliano di testa è stato annullato per fuorigioco dalla segnalazione del guardalinee. E poi era sembrato vivo, giocando alle spalle due punte e creando più di un pericolo alla difesa avversaria.

Sicuramente salteranno entrambi la partita con gli olandesi dell’Rkc Waalwijk, giovedì prossimo, ma la speranza è chiaramente che non ci siano ulteriori problematiche o controindicazioni. Insomma, entrambi sono fondamentali – se non vitali – per la ripartenza giallorossa, ad iniziare dalla partita contro il Bologna del 4 gennaio prossimo. Da lì ripartirà la vera Roma, quella che vuole andare all’attacco della Champions League.



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