Rassegna stampa
L’ansia social di Totti in attesa di una chiamata

Francesco Totti, in questi giorni di quarantena, ha cercato di farlo capire in tutti i modi, durante le dirette Instagram che organizza abitualmente insieme ad ex compagni o personaggi dello spettacolo. Non c’è da essere psicologi per vedere quanto a Totti manchi il calcio: dal campo allo spogliatoio, i ritiri, i compagni, la squadra, l’ansia e la gioia racchiusi in quella vita.
In una parola: la Roma. “Da ragazzino potevo diventare un giocatore della Lazio”, ha raccontato l’ex capitano della Roma in una lunga serie a puntate, che vanno da Salvatore Esposito, attore nella serie Gomorra (“Te faccio l’autista senza fare la spia”), all’ex campione del mondo Fabio Cannavaro (“Ci dobbiamo rivedere al Circo Massimo”), passando per il vecchio compagno della Roma, Luca Toni, a cui ha confidato, amarissimo: “Quando vado a Trigoria ad accompagnare mio figlio resto fuori del cancello ad aspettare”.
Trattato come uno dei tanti, non gli è rimasto che andarsene. Ma quel calcio gli manca, gli manca la Roma. Dal responsabile del settore giovanile al vicepresidente, Totti alla Roma avrebbe potuto fare molte cose. Francesco sta cercando di ritrovare la forza per non stare fuori dal cancello di Trigoria ad aspettare chissà cosa. Ma piuttosto scendere e suonare il campanello: “Aprite, sono Francesco, sono tornato”.
(La Repubblica)
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