Dopo il danno (la sconfitta contro la Lazio), un altro paio di danni, la squalifica di Strootman, due giornate, e di Ruediger, una. La squalifica di Daniele De Rossi, invece, sarebbe stata la classica beffa: il gestaccio del centrocampista non è stato sottoposto a prova televisiva, né sono stati presi in considerazione i riportati insulti. La prova tv ha invece inchiodato Strootman «in merito – recita il dispositivo del Giudice sportivo Gerardo Mastrandrea – alla condotta gravemente antisportiva in occasione della concessione di un calcio di rigore durante un’azione di gioco al 44′ del primo tempo». Le immagini hanno dimostrato come l’olandese abbia «effettuato una torsione innaturale con relativa caduta a terra che in alcun modo può ricondursi al tentativo di intervento del calciatore della SS. Lazio Wallace». Per non farla troppo lunga e per evitare altri burocratismi, Kevin è stato squalificato e salterà due partite, Milan e Juve. Una, invece (il Milan), Toni Ruediger, lui per il fallo «grave» commesso nei confronti di Djordjevic, con conseguente espulsione.

RICORSO, WALLACE, PRECEDENTI Quindi, Strootman torna con il Chievo a meno che venerdì la Roma non vinca il ricorso (in cui si proverà di dimostrare come il calciatore abbia voluto evitare il contatto – ritenuto pericoloso – con Wallace. A proposito di Wallace, c’è un precedente: il laziale ha simutalto in Lazio-Bologna, rigore, gol e nessuna squalifica). A Milano la Roma non ha alternative: deve evitare di farsi scavalcare dal Napoli, perché poi sarebbe complicato il contro sorpasso. Fare a meno proprio ora di due calciatori come Strootman e Ruediger non è il massimo. Fazio? Combatte con un affaticamento ai flessori, su di lui filtra ottimismo: il primo maggio ha sostenuto un normale lavoro di scarico (partita con la Primavera, Roma in svantaggio, poi vincerà due a uno) e Spalletti non ha nemmeno catechizzato i giocatori, una breve riunione organizzativa e tutti in campo. E’ vero che Strootman e Ruediger non stavano attraversando un grande momento di forma, di lucidità fisica, ma è pure vero che in questo tipo di gare, come quella con il Milan, serve esperienza, carattere e in più sia Kevin sia Toni sono due leader del gruppo. Se sul nome del sostituto di Strootman non dovrebbero esserci dubbi (Paredes), su quello di Ruediger ci sono un paio di opzioni, considerando che si dovrebbe restare con i quattro difensori. In questo caso, Emerson andrebbe a destra, Manolas e Fazio (sempre che vadano migliorando le sue condizioni fisiche) e Juan Jesus a sinistra. Peres – sarebbe lui la seconda opzione – in questo momento è in difficoltà. Se invece Spalletti dovesse optare per i tre, sarebbe facile prevedere Manolas, Fazio e Juan Jesus in mezzo, con Emerson a fare il 1/2 a sinistra. In questo caso avrebbe senso l’impiego di Peres a destra, come nei mesi di gennaio e febbraio, ma in questo caso dovrebbe rinunciare a un attaccante tra Salah o El Sharawy (o Perotti).

I RISCHI DEL TERZO Arrivare terzi sarebbe un disastro in termini economici e scombinerebbe i piani di lavoro per l’estate, con la conseguente pesantezza dei preliminari, storicamente indigesti per le italiane, vedi non ultima proprio la Roma che ha lasciato la Champions League l’agosto scorso contro il Porto. Nella prossima stagione, le avversarie non sarebbero migliori dei portoghesi, quindi occhio. Il derby ha complicato tutto: per restare seconda la Roma è quasi obbligata a vincerle tutte (gli 11 punti, quelli sufficienti per mantenere il secondo posto, la Roma nelle ultime quattro partite non li può fare), a meno che il Napoli non si perda per strada con Cagliari, Fiorentina, Torino e Sampdoria. Può accadere sì. Tutto può accadere.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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