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Rassegna stampa

Le grandi rimonte nel Dna giallorosso: anche adesso si può

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C’è sempre un ritorno e la storia della Roma lo sa: quasi 30 anni fa, era il 1988, a Belgrado la squadra era uscita sconfitta per 4­-2 in Coppa Uefa. Morale a pezzi, ma tanta voglia di crederci e di farcela. Voller e Giannini firmarono la rimonta, garantendo la qualificazione agli ottavi di Coppa Uefa. C’era già Totti nel 1995 quando ci fu un’altra qualificazione sovvertita, anche se meno sofferta rispetto al passato (e a domani): ottavi di Coppa Uefa, sconfitta per 2-­1 contro il Broendy, al ritorno 3­-1 per la Roma (Totti, Balbo e Carboni) e fine dei giochi. Tre gol, come in quella che è considerata la rimonta per eccellenza della storia romanista. E basta una parola: Dundee. Semifinali di Coppa dei campioni, all’andata la Roma perde 2­-0, al ritorno, alle ore 15.30, davanti a 68.060 spettatori, una doppietta di Pruzzo e un rigore di Di Bartolomei regalano ai campioni d’Italia una storica finale, da giocare all’Olimpico. Per chi è romanista, il 25 aprile 1984 è una data storica, indimenticabile.

(Gazzetta dello Sport)



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