La Roma che si prepara al prossimo campionato partendo con il ritiro estivo, a che punto è con il rapporto con i propri tifosi? La partita non è ancora chiusa, ma il primo tempo è finito in svantaggio. Ha ceduto Pjanic alla Juventus e – clausola rescissoria o meno – la sintesi è una sola: per ora si è indebolita, in nome del Financial Fair Play, e ha rafforzato la rivale che era già, per distacco, la numero uno su piazza. Digne non sarà riscattato, Maicon ha lasciato per ovvie ragioni anagrafiche, Ruediger starà fuori a lungo per infortunio e Castan dovrebbe andare ufficialmente nelle prossime ore alla Sampdoria. La difesa è un reparto tutto da ricostruire, il centrocampo da completare, l’attacco non ha ancora capito se Dzeko resterà e, se resterà, quale sarà il suo ruolo.
Il d.s. Sabatini, quello del «gatto maculato», ci ha abituati a mercati agitati e con i colpi più importanti a fine agosto, ma questa volta c’è un preliminare di Champions League da affrontare – tra il 16 e il 24 agosto – che può portare oppure no almeno 40 milioni di euro. Luciano Spalletti dice di non essere preoccupato. Si lamenta, anzi, che qualcuno stia cercando di mettere tutti contro tutti dentro il club. Escludendo che esista un complotto della Spectre, la sua posizione è comprensibile. Ma anche quella dei tifosi che speravano qualcosa di più e di meglio per poter preparare nei tempi giusti la stagione. La Roma finisce quasi sempre i campionati in crescita, facendo pensare che il gap con la Juve sia facile da colmare. Ma poi questo non succede.
(Corriere della Sera)
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