Eusebio Di Francesco

(Il Tempo – E. Menghi) Una mossa «spallettiana» per un inedito Di Francesco, autorevole dall’apertura su Nainggolan alla chiusura su Schick: si è presentato in sala stampa con un paio di fogli sotto braccio e li ha sventolati davanti alle telecamere, per poi lasciarli in consegna al giornalista più «anziano» con l’invito a mostrarli agli altri una volta spenti i microfoni. Nero su bianco c’erano i dati statistici del campionato che ben inquadrano la situazione della Roma, prima per possesso palla, dribbling effettuati, gol subiti e duelli aerei, seconda dietro al Napoli per i tiri in porta totali (336, con una partita in meno), ma solo settima per centri in A e addirittura dodicesima per il rapporto tiri/gol, inferiore a quello di squadre del calibro di Verona e Spal.

«Il problema dell’attacco ce lo portiamo sempre dietro, dobbiamo buttarla dentro, ma ho la prova del fatto che non abbiamo un calo fisico», ecco il motivo di quelle carte. «La risposta la darà il campo», aggiunge Di Francesco, che ha di che preoccuparsi: «L’Atalanta è il peggior avversario da affrontare in questo momento», e ha ragione: non solo ha sbattuto fuori dalla Coppa Italia il Napoli, ma a Roma negli ultimi tre incontri ha pareggiato due volte e vinto una. La sfida del gol sarà affidata al tridente formato da Dzeko, El Shaarawy e Perotti: «Schick non giocherà in coppia con Edin», ha annunciato Eusebio, che poi ha sbottato: «Gli abbiamo dato troppo peso, deve maturare ma ci puntiamo». Centrocampo obbligato con Pellegrini, Gonalons e Strootman, De Rossi nemmeno convocato per il fastidio al polpaccio.



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