Rassegna stampa
Le tante spine di Ranieri: deve rialzare la Roma ma la classifica fa paura
AS ROMA NEWS RANIERI – Forse, anzi senza il forse, il problema della Roma è tutto nei tre allenatori in 13 giornate di campionato. Perché oggi in panchina potrebbe sedere anche Zichichi (e il riferimento non è al soprannome che Totti affibbiò al primo Luis Enrique) e cambierebbe poco, scrive Il Messaggero.
Almeno nel breve termine. Se anche l’aggiustatore per eccellenza, il mister Wolf per antonomasia a Napoli ha cambiato in 90′ tre moduli, concluso la partita con Abdulhamid, Dahl e Hummels, lasciato in panchina due dei tre acquisti più onerosi del mercato (Soulé e Le Fée), inserito Dybala a due minuti dal termine, impiegato Pisilli (premiato ieri con il Beppe Viola) laterale a sinistra e tolto Pellegrini dopo un tempo e 13 tocchi di palla, vuol dire che la situazione è grave.
E in questo caso, con il permesso di Flaiano, anche seria. Perché per cambiare in corsa una squadra frastornata e impaurita, costruita male nonostante i 120 milioni spesi durante l’estate, ci vuole tempo. Quello che Ranieri non ha. Giovedì c’è il Tottenham che soltanto qualche giorno fa ha segnato 4 reti in trasferta al City di Guardiola e lunedì l’Atalanta che ultimamente prende a pallate chiunque le capiti a tiro. Arrendersi quindi ad un torneo anonimo nel migliore dei casi che potrebbe anche trasformarsi in qualcosa di più insidioso voltandosi indietro?
No, non è nel dna del tecnico. Che già domenica ha lanciato dei segnali al gruppo. Dietro quella volontà di proteggere la squadra non affossandola – benché un paio di annotazioni (“Dall’attacco mi aspettavo di più” e “dietro abbiamo palesato sfasature difensive”) non vanno sotto valutate – ci sono almeno 2 messaggi allo spogliatoio che non sono passati inosservati: 1) Si riparte da zero, ergo anche chi non ha avuto spazio finora, se dimostra di valere avrà la sua chance 2) Fiducia a tutti ma legato a doppio filo a nessuno: in tal caso le sostituzioni di due “senatori” Pellegrini e ElSha dopo appena 45 minuti è indicativa. Il problema, ad oggi, dando per assodata la ritrovata compattezza e la minore permeabilità futura, è la qualità che serve per ribaltare l’azione.
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