ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO FRIEDKIN – Il calcio, a volte, sembra voler ricordare a se stesso che è innanzitutto una professione di fede. Per questo, usufruendo del termometro rappresentato dai social e dalla radio cittadine, dopo il brutto k.o. con l’Inter tanti tifosi della Roma ammettono che – se l’uomo in panchina non si fosse chiamato José Mourinho – difficilmente sarebbe scampato a una contestazione, scrive La Gazzetta dello Sport.
Invece no. Dopo questo malinconico inizio di stagione sia in Italia (i dati si vedono in basso) sia in Europa – dove per evitare i playoff di Conference League, occorre sperare in un harakiri del Bodo – la figura dello Special One ne è uscita sì ammaccata, ma la speranza che (solo) lui possa invertire il trend resta solida. In attesa del recupero degli infortunati e del ritorno a un modulo più sperimentato (il 4-2-3-1), la palla viene spedita ai Friedkin per il mercato di gennaio, ma per il momento il mantra è lo stesso: si spende quello che s’incassa dalle cessioni.
Comprensibile, alla luce di quanto investito in estate (83 milioni) e quanto iniettato dai proprietari nelle casse in soli 17 mesi (294 milioni). Per questo, se la critica più benevola guarda con indulgenza il confronto con la scorsa stagione – motivandola col fatto che Mou è al suo 1° anno – basterebbe ricordare come, a questo punto, nel suo primo anno Fonseca aveva 7 punti in più. E così non sorprende che, per trovare 7 ko nelle prime 16 di campionato, bisogna tornare al 2008-2009. Ma il fascino dello Special One è più forte di (quasi) tutto. Non a caso dall’Inghilterra rimbalza un interesse dell’Everton per lui. Un divorzio, però, sarebbe una sconfitta per tutti.
Se Mourinho sta scampando da veri processi, il mercato di Tiago Pinto, invece, comincia a essere messo in discussione, soprattutto da chi spera in un ritorno operativo di Totti. Diciamolo subito: prendersela solo con il giovane g.m. sarebbe ingeneroso. Oltre a gestire una eredità pesante, tutti gli acquisti della Roma hanno avuto l’avallo – se non l’abbrivio – dello Special One.
Chiariamo: i 4 arrivi non sono modesti o “sbagliati” in sé, ma vanno contestualizzati in un mercato dalle possibilità limitate, che pure hanno dato ai Friedkin l’oscar dei più munifici. Ovvero, Rui Patricio è un buon portiere non esente da errori (vedi derby, Bologna o Inter), ma siamo sicuri che 11,5 milioni per un 33enne siano stati un affare? Viña a 24 anni è un terzino d’attacco (e Spinazzola andava sostituito) di buone prospettive, ma siamo sicuri che con 13 milioni non si trovasse di meglio? Shomurodov, a 26 anni, è un attaccante abile negli spazi, ma avendo da spendere 17,5 milioni, siamo sicuri che non si poteva trovare di meglio?
Infine Abraham. È un 24enne che ha tutto: fisico, tecnica e velocità. Il suo unico “difetto” è il prezzo: 40 milioni per un rincalzo del Chelsea. Siamo sicuri che a quella cifra (che ha allontanato tanti club) e con quell’ingaggio (4 milioni più bonus agevoli) non si potesse trovare di meglio? Ha fatto effetto a molti sentir dire da Mou che un attacco Zaniolo-Shomurodov fosse «nullo». Proprio vero? Certo, lui aveva chiesto un regista e non gli è stato preso. Vedremo se a gennaio – tra Roca (Bayern) e Grillitsch (Hoffenheim) – la lacuna sarà colmata. Sbagliare ancora sarebbe fatale.
Non giriamoci attorno. Poiché i Friedkin non hanno mai avuto l’intenzione di trasformarsi in sceicchi in stile Psg o Manchester City, il progetto della Roma è sempre stato chiaro: investire ma far crescere anche i giovani (più o meno talentuosi) che la rosa giallorossa può offrire. Da questo punto di vista la gestione di Mourinho non sta convincendo. Se è vero che ha estratto dal cilindro la gemma grezza di Felix, mentre Ibanez – fra alti e bassi – ha fatto registrare dei progressi, tanti giovani sono stati messi ai margini, entrando in piena involuzione nelle rare volte che sono stati chiamati in causa.
I primi nomi sono quelli di Kumbulla (valutato 30 milioni), Reynolds (8), Diawara (21) e Villar (5). Un vero capitale che, potendo, la Roma vorrebbe monetizzare per poi reinvestire sul mercato. Pura utopia, naturalmente, perché tutta questa pattuglia si è deprezzata e quindi, al massimo, a gennaio sarà possibile cedere in prestito. Una nota particolare probabilmente va a Villar, che l’anno scorso è parso un ragazzo dalle grandi potenzialità, che invece adesso è messo ai margini. Discorso diverso per Zaniolo. Il talento gli viene riconosciuto da tutti. Possibile che uno come lui sia ancora a zero gol in campionato? Anche a Nicolò occorre una cura Special.
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