AS ROMA NEWS LEICESTER CASTAGNE – Arriva la Roma e il viso di Timothy Castagne, sul quale non c’è traccia delle sei fratture rimediate nell’europeo della scorsa estate nello scontro di gioco con il russo Daler Kuziayev, si allarga al sorriso. Contro i giallorossi, il giocatore belga firmò la sua prima rete in serie A, nel 2018, con la maglia dell’Atalanta, concedendo il bis nel match di ritorno. Castagne mostra però grande rispetto nei confronti della squadra di José Mourinho. «Ci aspetta una vera battaglia in questa doppia semifinale», racconta a Il Messaggero nella sala interviste dello splendido centro tecnico del Leicester. Castagne è rientrato da poco dopo aver affrontato un altro problema fisico serio. Le tracce sono ancora visibili sulla coscia destra: per rimuovere il sangue prodotto da un edema è infatti servito un intervento chirurgico.
Gli infortuni, pensando anche a Vardy, hanno pesato non poco nella stagione opaca del Leicester.
«Senza dubbio, ma onestamente abbiamo commesso qualche passo falso anche quando eravamo al completo. L’annata è stata deludente, ma la Conference League può renderla meno amara, sebbene il rendimento negativo in campionato resti».
Leicester-Roma viene considerata una finale anticipata.
«Sicuramente è una sfida affascinante e durissima. Per noi rappresenta la chance per conquistare la finale e puntare il primo trofeo europeo del club, ma mi riesce davvero impossibile azzardare un pronostico».
La Roma è nelle mani di José Mourinho.
«Parliamo di un grandissimo tecnico, che ha lavorato in club prestigiosi e allenato campioni importanti. Anche Mourinho è imprevedibile. Da lui devi sempre aspettarti il colpo a sorpresa».
Abraham si è adattato subito al calcio italiano, segnando 24 gol.
«In serie A non è facile ottenere questi numeri per un attaccante appena sbarcato nel vostro paese. Tammy è un centravanti di ottime qualità».
La Roma è anche Zaniolo: si è messo alle spalle due infortuni seri e contro il Bodo ha vissuto una serata straordinaria.
«Zaniolo è fortissimo. Mi piace il suo modo di giocare, in verticale, puntando la porta. Ha forza fisica e velocità. Mi ricorda Federico Chiesa».
Qual è il rischio maggiore per il Leicester in questa doppia sfida?
«L’errore da non commettere è quello di sottovalutare la Roma. Qualcuno potrebbe pensare che l’innegabile differenza tra Premier e serie A possa favorire il Leicester, ma non è così».
Dal punto di vista tecnico, dov’è la vera differenza tra il campionato inglese e quello italiano?
«In Premier, ogni partita è davvero una battaglia. Il livello generale è elevato. Non puoi snobbare nessuno».
Tre anni in Italia tra il 2017 e il 2020, poi il trasferimento al Leicester: nostalgia dei tempi di Bergamo?
«In Italia mi sono trovato benissimo. Mi piace la vostra cultura, il modo di vivere, la cucina. In Inghilterra il calcio è il top, ma l’Italia mi è rimasta nel cuore. Quando non ero impegnato con partite o allenamenti, mi sembrava di essere in vacanza».
Nostalgia di qualcosa in particolare?
«Adoro la mozzarella di bufala. Quando sono arrivato qui a Leicester mi mancava, così un giorno ho provveduto a fare una bella scorta e l’ho portata in Inghilterra».
Leicester e Atalanta sono accostabili?
«Penso proprio di sì. Il Leicester ha potuto investire di più in termini economici, ma l’Atalanta nelle sue tre stagioni in Champions si è fatta notare. All’estero molti credono che in Italia si pratichi ancora il catenaccio, ma non è così. Credo che lo stile di gioco dell’Atalanta, molto europeo, si sia diffuso in altri club».
Il Leicester si aggrappa a Jamie Vardy: secondo i rumors di queste ore destinato a partire titolare.
«Vardy è una leggenda di questo club. E’ un grandissimo centravanti. La sua carica può portarci in finale».
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