AS ROMA NEWS – Che anno è stato il 2022 per la Roma? Quello del ritorno alla vittoria di un trofeo, la Conference League, dopo 14 anni di digiuno, e quindi positivo, soprattutto per l’entusiasmo che la coppa è riuscita a generare. Prima e dopo, però, nell’anno solare ci sono state ombre in mezzo a qualche luce, scrive il Corriere della Sera.
La classifica del 2022 della Serie A parla chiaro: con 58 punti la Roma è sesta alle spalle del Napoli (81), Milan (77), Inter (68), Juventus (67) e Lazio (63). Un rendimento appena sufficiente, che se non ci fosse stata la vittoria europea sarebbe stato mediocre: in campionato la media punti è di 1.7 a partita, con 46 reti realizzate, 30 in meno rispetto al Napoli capolista. Alla luce di questi dati è possibile mettere José Mourinho tra i promossi? Sì, perché l’effetto Mou (7,5) c’è stato ed è stato evidente: oltre alla Conference, lo Special One ha dato una scossa all’ambiente, che ha risposto riempiendo sempre l’Olimpico.
Tra i promossi senza se e senza ma c’è Chris Smalling (8), unica vera certezza della difesa romanista. Il suo è stato un anno praticamente perfetto e per problemi fisici ha saltato due sole partite, a gennaio, contro Cagliari e Lecce (in Coppa Italia). Altro promosso a pieni voti, nonostante un leggero calo negli ultimi mesi, è Nicola Zalewski (7), che nel 2022 è esploso. Deve ritrovarsi, ma nel suo processo di crescita ci sta un passaggio vuoto. Nonostante qualche problema fisico che ne ha limitato il rendimento, tra i promossi c’è Paulo Dybala (7,5), 7 gol e 2 assist in 12 partite a cui vanno aggiunti altri 7 in 21 partite con la Juve e uno in Nazionale: Mou lo ha definito “la luce romanista”. Il 2022 è stato un anno positivo per Pellegrini (7,5): il capitano ha chiuso in doppia cifra sia come gol (10) sia come assist (12).
Sarà un anno da ricordare anche per i giovani Volpato (6,5), che ha trovato i primi gol (l’esordio era arrivato alla fine del 2021), e Tahirovic (6). Tra i big possono far parte del gruppo Rui Patricio (6,5) e Matic (6,5), non Tammy Abraham (6-) che finisce tra i rimandati: prima parte di 2022 straordinaria (da 8), con 15 gol in 28 partite, seconda parte disastrosa (da 4), con 4 gol in 20 gare e la sensazione di essersi smarrito. Tra i rimandati c’è Zaniolo (6), che è entrato nella storia firmando la finale di Tirana, ma 7 gol (5 in Europa e 2 in Serie A) in 12 mesi sono pochi per uno con le sue potenzialità.
Possono, anzi devono, fare meglio Cristante (6-), Mancini (5,5) e Ibanez (6-), che è cresciuto molto ma commette ancora errori evitabili, vedi derby. Tra i rimandati Celik (5,5), che dovrà dimostrare di meritarsi la fascia destra. Ci si aspetta di più da El Shaarawy (5,5), sempre poco continuo nelle prestazioni, e da Camara (6). Discorso a parte per Spinazzola (5): la rottura del tendine d’Achille è una gigantesca attenuante, la Roma e Mourinho lo aspettano perché il calciatore visto prima dell’infortunio è tra i migliori esterni in Europa. Ci si aspettava una crescita maggiore da Bove (6-), che ha trovato pochissimo spazio e per questo quasi sicuramente a gennaio andrà in prestito.
Tra i bocciati del 2022 ci sono calciatori già ceduti (Diawara 4, Carles Perez 5, Villar 4,5, Fuzato 4,5), altri non confermati (Maitland Niles 4), altri che saranno ceduti (Shomurodov 5, Vina 5, Karsdorp 5 e forse Kumbulla 5,5), oltre a Svilar (5). Non giudicabili Wijnaldum e Belotti, che possono considerarsi a tutti gli effetti due nuovi acquisti per il 2023.
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