Di questo Lione si può dire tutto e il suo contrario. Imprevedibile, in campionato come in coppa. Vittima di sbalzi d’umore, capace di exploit e di tonfi. Insomma, è una squadra di tendenza schizofrenica e per questo forse più pericolosa perché spesso imprevedibile. Anche perché il tasso tecnico non va sottovalutato, con giocatori di talento, da Lacazette a Tolisso, da Ghezzal a Fekir. Tutti formati in casa, ma destinati a essere protagonisti al prossimo mercato estivo. Per questo l’Europa League è anche una vetrina per il Lione dove gioca, non sempre, Yanga-Mbiwa, grande ex della sfida con i giallorossi.

Per il francese è un ritorno in quella Roma che non l’ha mai dimenticato per quel gol nel derby di due anni fa che valse il secondo posto alle spalle della Juventus. E proprio i bianconeri hanno avuto modo di constatare in Champions che il Lione non va preso sotto gamba. Nel girone di qualificazione infatti all’andata aveva deciso una magia di Cuadrado, dopo una serie di parate di Buffon, che aveva pure neutralizzato un rigore di Lacazette. Al ritorno, ai campioni d’Italia fu imposto il pari da quel Tolisso che piace tanto a Marotta ed al Napoli. Il tecnico Genesio, calabro di origini, commenta: «È un sorteggio difficile. Ma partiamo alla pari come contro la Juventus. Sarà un bell’esame».

Lo sarà pure per la Roma, in fondo, contro una squadra che può facilmente cambiare abito tattico, dal 4-3-3 al 4-2-3-1, dal 4-4-2 a rombo fino al 3-5-2. Il Lione è magari imprevedibile, ma pure instabile come certificato dal quarto posto, a 16 punti dal Nizza di Balotelli, eppure il livello tecnico non è inferiore a chi sta davanti. Colpa di inattesi passi falsi.

(Gazzetta dello Sport)



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