NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – Magari gli torneranno in mente tante cose, quasi subito: i sogni con cui era sbarcato a Milano, le vittorie e i gol con la Primavera (e quella rete in semifinale alla Juventus che valse da sola mezzo scudetto), gli allenamenti con Spalletti nel finale della stagione. O magari sarà già tutto in fondo ad un cassetto, quello dei ricordi personali, che Nicolò Zaniolo tende solitamente a tenere ben chiuso, riaprendolo solo in qualche momento di nostalgia.
Di certo, domani non penserà più al passato ed all’Inter ma al suo presente ed al futuro. Che si chiamano Roma, oggi e domani, a meno di clamorosi colpi di scena. E in questo percorso mentale proverà ovviamente anche a prendersi una rivincita personale.
Perché poi è vero che all’Inter è riconoscente per tante cose, ma è anche vero che il gioiello della Roma ama sorprendere. E cosa ci sarebbe di più bello di prendersi una gioia personale sul club che l’ha accarezzato, sedotto e abbandonato? «La verità è che avevo finito il mio percorso in Primavera con l’Inter e volevo giocare con i grandi – ha detto durante il lockdown – Non mi aspettavo la chiamata di una grande squadra come la Roma. Mio padre mi disse a un certo punto che saremmo dovuti partire per Roma ed ero incredulo».
Zaniolo finora tra i grandi ha incontrato l’Inter in tre occasioni, non riuscendo però mai a vincere né a segnare. Tutti pareggi. Il che se da una parte non è male, dall’altra non lo soddisfa. Perché Nicolò è fatto così, vive di ambizioni, personali e non. Basti pensare alle ultime critiche che gli ha mosso pubblicamente Paulo Fonseca subito dopo la gara con il Verona, quando ha sottolineato come il suo atteggiamento in campo sia stato più pro domo sua che non volto ad aiutare la squadra.
Peccati di gioventù, che però possono dargli una carica ancora più forte di quella che non avesse già prima. Già, perché se c’è una cosa che rende veramente forte Zaniolo è la capacità di farsi scivolare un po’ tutto addosso. Non soffre le pressioni, non c’è neanche bisogno di gestirle. Semplicemente non lo scalfiscono e questo lo aiuta a restare sereno a livello mentale.
Domani Nicolò partirà ancora una volta dalla panchina, per poi entrare in corsa (presumibilmente nel corso della ripresa) e dare una mano in caso di necessità. Il percorso che gli sta disegnando addosso la Roma (e ovviamente Fonseca) è proprio quello di aumentargli gradualmente minutaggi e intensità, per cercare d portarlo al massimo ad agosto, quando i giallorossi si andranno a giocare l’Europa League in Germania (iniziando da Duisburg, dove il 6 incontreranno il Siviglia dell’ex d.s. Monchi).
Finora nelle quattro partite in cui è sceso in campo, Zaniolo ha giocato sempre circa 25 minuti (tranne con il Parma, dove è entrato nel finale), l’intento è di portarlo a 60-65 minuti proprio contro il Siviglia. «I miei obiettivi me li pongo davanti giorno dopo giorno – ha detto dopo il gol di Brescia – In Europa League spero di poter dare una mano se starò bene. Al momento sono al 60-65% della condizione. E non sono ancora liberissimo con la testa, soprattutto nei cambi di direzione».
Ed infatti il momento è particolare. La Roma lo sa e gli sta vicino, accettando anche quei piccoli peccati di gioventù. Lui, invece, ha fretta di tornare presto quello di prima. E magari prendersi anche una piccola grande rivincita sull’Inter. A partire proprio da domani sera.
(Gazzetta dello Sport)
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