In campo stasera a Lilla, la testa già a Parigi, dove lunedì, negli ottavi di finale, l’Italia affronterà la Spagna campione d’Europa in carica. E’ la peggiore seconda che ci potesse capitare. A Kiev, il 1° luglio del 2012, conquistò il titolo continentale proprio contro gli azzurri di Prandelli: 4 a 0 senza storia. Adesso Del Bosque, ai fenomeni di Barça e Real, ha aggiunto anche Morata che la difesa azzurra conosce bene e quindi sa che cosa ci aspetta. La Nazionale conclude intanto la sua prima fase allo Stade Pierre Mauroy contro l’Irlanda.

PERCORSO TERRIBILE E’ qualificata da venerdì, ma da sabato ha avuto anche la certezza di chiudere in testa al gruppo E. Risultato di prestigio e per certi versi inatteso che non ha comunque offerto vantaggi all’Italia: il lato destro del tabellone è più complicato, con il possibile incrocio nei quarti, il 2 luglio a Bordeaux, con la Germania campione del mondo. Conte, però, è felice solo se vince e quindi si tiene stretto il primato che vuole rendere più robusto con questa terza partita. Dal 2000, con Zoff ct nell’Europeo in Belgio e Olanda, manca il tris servito. Nel nord della Francia e al confine con il Belgio ecco l’Italia sperimentale, probabilmente con 8 novità. Conte, anche giustamente, non fa distinzione tra titolari e riserve, ma è chiaro che, al momento di scegliere chi schierare contro l’Irlanda, preserverà gran parte dei diffidati (sono 6: Buffon, Bonucci, Chiellini, De Rossi, Thiago Motta ed Eder) e l’unico infortunato (Candreva). L’arbitro romeno Hategan ha il cartellino facile e il terreno di gioco fa spavento. Meglio non rischiare. Ma, pur senza l’assillo del risultato, la sfida di Lilla diventa l’esame per chi finora è rimasto a guardare. A cominciare dagli attaccanti di scorta Immobile e Zaza che non segnano dal settembre 2014. Un gol a testa per entrambi e uno solo per Insigne, l’altra punta pronta a debuttare nell’Europeo. Se vogliono togliere il posto a Eder e Pellè devono battere un colpo nella notte di Lilla. In porta test per Sirigu e in difesa per Ogbonna. Dietro, con Bonucci in campo nonostante l’ammonizione presa contro il Belgio e Barzagli confermato, il ct cambierà meno del previsto. Buffon non ha ancora subito reti, ma stavolta la scelta degli interpreti è mirata a garantire l’equilibrio che viene prima di qualsiasi statistica: è dal 1990 che, con Vicini in panchina nel mondiale italiano, gli azzurri non sono più stati capaci di non prendere gol nelle tre gare di inizio torneo. L’Irlanda, in competizioni ufficiali, non vince contro l’Italia dal 1994: 1 a 0 nel New Jersey, con Sacchi ct, al debutto nel mondiale Usa. Se si ripeterà, dopo 22 anni, sarà promossa. E O’Neill cancella volutamente l’impresa negli States per dar forza al gruppo attuale che ha battuto la Germania campione del mondo.

TRAPPOLA SUPPLEMENTARE La beffa di giornata arriva dall’Uefa che, con fastidiosa superficialità, comunica di aver deciso di sostituire il prato dello Stade Pierre Mauroy, ammettendo che le condizioni climatiche delle ultime settimane (pioggia, umidità e soprattutto assenza di sole) hanno causato «danni irreversibili alla superficie del campo», nonostante le misure preventive (divieto di allenamento pre-partita in campo, uso di fertilizzanti, semina, potatura, fototerapia e asciugatura) per utilizzarlo nella prima fase. Solo che il nuovo manto sarà a Lilla, direttamente dall’Olanda, il 24 giugno e quindi pronto per gli ottavi e i quarti che si giocheranno qui il 26 giugno e 1° luglio. Svilita, dunque, la gara di stasera. Eppure l’Irlanda si gioca l’ultima chance di restare in Francia. E l’Italia, anche se già qualificata, spera di tornare a Montpellier senza giocatori indisponibili.

(Il Messaggero – U. Trani)



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