“Sei piccolo così e parli? Stai zitto“. Alessandro Florenzi, il capitano della Roma, non ha fatto una piega. O quasi. E una manciata di minuti più tardi, ha segnato un gol bellissimo. Una rete voluta a tutti i costi, costruita e finalizzata con cuore e classe. E un cucchiaio di rara bellezza.
A quel punto, cioè dopo aver infilato l’ex compagno Szczesny, Ale avrebbe potuto correre sotto il muso dello spocchioso portoghese per rinfacciargli quella battuta così cafona, ma – ancora una volta – se ne è andato per conto suo. Finendo con tutto se stesso sotto la Sud, a festeggiare con la sua gente. Una sorta di liberazione doppia, per lui e per la tifoseria, dopo un avvio di partita molto complicato.
La Roma timida e tenerona del primo tempo ha lasciato via via spazio ad un’altra squadra, più coraggiosa, meno balbettante. E decisa a provare fino in fondo a vincere la partita per continuare a inseguire il sogno Champions. Al resto, ben prima del gol in pieno di recupero di Dzeko, come detto ci ha pensato Ronaldo con la sua provocazione a Florenzi, con una scenetta da terza categoria assolutamente non degna di un fuoriclasse della sua fama.
(Il Messaggero)
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