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Rassegna stampa

Lo stadio della Roma lancia Raggi verso il bis. I tweet grillini: “È la soluzione”

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NOTIZIE STADIO DELLA ROMA – Lo scatto in giunta per lo stadio della Roma lancia Virginia Raggi verso il bis in Campidoglio. A rendere ufficiale la corsa del prossimo anno mancano ancora le parole della sindaca, in attesa sia del via libera del M5S al terzo mandato (negli stati generali in autunno), sia di una buona occasione per annunciare ai romani la ricandidatura.

Si parla della seconda metà di settembre, dopo le regionali del 20-21 che sono di fatto un esame sulla tenuta del governo. Ma soprattutto di un «sì, mi candido» da legare a un altro scatto sull’impianto giallorosso, stavolta magari quello decisivo (e non scontato) in Assemblea capitolina.

Per il momento ci pensano i consiglieri M5S a spingere «#Raggi2021-2026», l’hashtag coniato ad hoc per abbinare il passo avanti su Tor di Valle alla corsa bis della sindaca in Campidoglio. Se il traino è il via libera della giunta, venerdì sera, a due documenti (gli accordi di Roma Capitale con la Città metropolitana sull’unificazione della via del Mare e della via Ostiense e con la Regione sulla Roma-Lido) che andranno a comporre il «dossier stadio» da sottoporre al voto dell’Aula, il tema centrale dei tweet dei grillini capitolini è un altro: «Approvate delibere che servono per realizzare stadio della Roma. Un altro passo avanti, un altro grande risultato. Per raggiungere altri obiettivi serve continuità: Virginia Raggi è la soluzione. #Raggi2021-2026».

Il testo è del consigliere Daniele Diaco, ma in sostanza twittano tutti la stessa cosa. Angelo Diario, Teresa Zotta, Carlo Maria Chiossi. Fino a Paolo Ferrara, ovvero l’ex capogruppo che si è dimesso proprio dopo lo scoppio dell’inchiesta sullo stadio, che da tempo lavora da spin doctor per il bis di Raggi paragonandola a Michelangelo e argomentando con tesi bizzarre, tipo che il Campidoglio M5S «ha fatto più strade degli antichi romani». Di fatto, insomma, il bis è lanciato.

Intanto però, per lo stadio, si entra nella fase più delicata dell’iter, proprio perché, al netto dei problemi tecnici ancora irrisolti – soprattutto il ponte dei Congressi, opera da 140 milioni strategica per la mobilità che Raggi ha chiesto al premier Giuseppe Conte di sbloccare sul modello Genova – bisogna fare i conti con la politica. Al momento, infatti, Raggi non avrebbe i numeri in Aula per mettere il sigillo sul progetto. Alcuni consiglieri (4/5) restano dubbiosi sul progetto ma anche sull’opportunità di votarlo mentre è in corso un’inchiesta per corruzione. Una stampella potrebbe arrivare dal Pd in virtù del patto di governo con il Movimento 5 Stelle. Ma non è poi così scontato.

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«Raggi non conti su di noi – dice il capogruppo dem, Giulio Pelonzi -. Non abbiamo ancora deciso come votare: guarderemo le carte e giudicheremo liberamente. Nel 2017 abbiamo fatto lo stesso e abbiamo votato contro. Certo, è emblematico che la sindaca leghi lo stadio alla sua candidatura: si tratta di un’opera fatta da altri, che lei ha stravolto facendo scatenare una tempesta giudiziaria e che farà realizzare al sindaco che verrà dopo di lei».

(Corriere della Sera – A. Arzilli)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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