AS ROMA NEWS STADIO PIETRALATA DIBATTITO PUBBLICO – Il futuro che conta, in fondo, non passa attraverso le lune di Mourinho, l’ispirazione di Dybala o le reti di Lukaku. C’è bisogno di altro. Anzi, di molto di più: uno stadio di proprietà che consenta alla Roma di eliminare il gap con le grandi, o quantomeno di non renderlo invalicabile, scrive La Gazzetta dello Sport.
La sensazione è che questo sia ben chiaro alla famiglia Friedkin, che proprio per questo abbia dato mandato di spendere denaro ed energie in un progetto che, al momento, sta trovando una ottima sponda nell’amministrazione comunale capitolina. Un investimento da 580 milioni (almeno) su un quadrante come quello di Pietralata potrebbe essere ciò che occorre alla città per vitaminizzare la rinascita, anche se all’interno di un percorso che il Campidoglio vuole condividere.
Così ieri è andata in scena la presentazione e la prima seduta del Dibattito Pubblico (gestito da Nomisma) voluto dall’amministrazione sul tema, che il sindaco Roberto Gualtieri ha santificato così: «Abbiamo accolto bene la volontà di fare lo stadio – ha spiegato – . Un pezzo di strada è stato già fatto. Il tavolo tecnico conoscerà il dibattito pubblico dopo il quale ci sarà poi una gara e l’apertura del cantiere. Stiamo rispettando i tempi. L’impegno della società è molto forte. L’obiettivo, compatibilmente con la tabella di marcia, è di realizzarlo per il 2027». L’anno in cui il club giallorosso festeggerà il proprio centenario.
Le difficoltà però non mancano, e non è un caso che Lucia Barnabè – responsabile per le relazioni istituzionali della società – abbia preso tempo. «La consegna del progetto definitivo stimiamo possa avvenire tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo». Viabilità, trasporti e impatto ambientale sono i principali nodi che i tavoli tecnici in corso fra la Roma e il Comune stanno cercando di scegliere, alla luce delle prescrizioni avanzate dall’amministrazione per concedere il Pubblico Interesse, tra l’altro da confermare in aula dopo la presentazione del progetto.
Il fatto che nell’area graviti l’ospedale Pertini, infatti, non agevola alcune soluzioni, e anche per questo la condizione che almeno il 50% dei tifosi debbano arrivare grazie al trasporto pubblico è fondamentale, così come l’eliminazione di tutti i problemi relativi all’inquinamento acustico. Non dimentichiamo che la capienza di 57.000 spettatori – che può arrivare fino a 62.000 – genera dei flussi da gestire sia attraverso la mobilità privata (che necessita di parcheggi), sia quella pubblica (da dividere attraverso le stazioni ferroviarie e della metropolitana.
Altro punto controverso è legato agli espropri – a carico della Roma – il cui bilancio ci sarà non appena si deciderà il posizionamento definitivo dello stadio. Su questo argomento, così come su quello relativo alle aree verdi, è più accesa la protesta dei comitati, che anche ieri in Campidoglio hanno fatto sentire la propria voce. «A Pietralata c’è un’area 200 mila metri quadri, e di questi solo 2.500 metri non sono di Roma Capitale, l’1%, e che quindi andranno espropriati – replica l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia –. Ci sono circa 250 particelle e 244 sono del Comune: di queste, solo in 4 stiamo completando le trascrizioni ed è già stato corrisposto il dovuto. I ricordi al Tar non rallenteranno il piano».
Ieri era rappresentato anche lo studio Populous di Londra, che sta lavorando al disegno. Una cosa è certa: i Friedkin vogliono accelerare e per farlo ha fatto incontrare anche i suoi dirigenti con Salvini, ministro per le Infrastrutture. La proprietà cerca ricavi ed è per questo che spinge anche per avere il main sponsor, per cui tratta sia con American Airlines che con Turkish Airines. Nulla però è comparabile con quello che potrà portare lo stadio, con introiti a regime da 70 milioni a stagione. Per questo a finanziare l’opera saranno Bank of America e JP Morgan, che sperano come già alla fine del 2024 possa essere posta la prima pietra. Certo, c’è ancora da lavorare, ma la Roma ci conta.
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