Rassegna stampa
Lo stop di Veretout preoccupa Fonseca: così cambierà la Roma in mezzo
ULTIME NOTIZIE AS ROMA VERETOUT – Per capire quanto sia preoccupato Paulo Fonseca per la sua assenza basta andare a vedere i numeri della Roma da quando c’è l’allenatore portoghese. Nessuno, infatti, ha giocato più di Jordan Veretout: 55 partite tra la scorsa stagione e quella attuale, tre in più di Dzeko (secondo) e 5 di Mancini (terzo), riferisce la Gazzetta dello Sport.
Ecco, basta questo per rendere l’idea del grado di affidabilità che ha il francese nello scacchiere della Roma. È lui la vera anima giallorossa, anche perché gioca nella zona nevralgica del campo. E quando a Napoli si è accasciato da solo in mezzo al terreno, battendo i pugni per terra dalla rabbia, a Fonseca è venuto un brivido nella schiena.
Gli ha chiesto se ce la facesse ad andare avanti, insieme hanno deciso di provare con quella fasciatura alla gamba che gli ha permesso di arrivare fino all’intervallo, dove però poi Jordan ha dovuto alzare bandiera bianca. E sarà così ancora per un po’, visto che il francese rischia uno stop di una quindicina di giorni.
Oggi si recherà con il dottor Manara (responsabile dello staff medico) a Villa Stuart per tutti gli accertamenti strumentali del caso alla coscia destra, ma le sensazioni anche ieri non erano per niente buone. Insomma, con lo Young Boys e il Sassuolo sarà sicuramente out, ma l’impressione è che rischi di saltare anche il Cska Sofia e il Bologna, sfida questa in programma il prossimo 13 dicembre.
E allora, senza Veretout, come cambierà il centrocampo della Roma? Partiamo da un assunto, verrà a mancare di fatto un giocatore al momento attuale insostituibile. Per qualità è spessore e perché non c’è nell’organico della Roma un altro giocatore con le sue caratteristiche.
Veretout è uno da box to box (come dicono in Inghilterra), uno a cui piace correre, recuperare palla e ripartire, attaccando l’avversario e guidando la transizione dell’azione da difensiva ad offensiva. Al di là del francese, Fonseca non ha un altro che fa il suo stesso lavoro. Anche se prima del Napoli il portoghese aveva sviato un po’ il discorso. Così: «Veretout è molto importante per noi, ha caratteristiche uniche, ma abbiamo dimostrato che non ci sono giocatori insostituibili. Abbiamo una squadra con un’identità, pronta a giocare con tutti i giocatori».
Ed allora bisognerà capire come cambierà il centrocampo giallorosso senza il francese. Domani dovrebbe giocare Diawara in mediana, con Villar e Pellegrini che si daranno il cambio. I due, infatti, non sembrano una coppia, troppo simili per tipologia di gioco. E si è visto anche a Napoli, quando senza Veretout e con Villar al fianco di Pellegrini la Roma si è afflosciata su se stessa. Coppia troppo leggera e troppo abituata a giocare il pallone e poco a tamponare.
Serve uno che dia equilibrio e Diawara da questo punto di vista andrebbe bene. Esattamente come Cristante, il quale però bisognerà capire se verrà riportato al suo ruolo di centrocampista o dovrà sacrificarsi ancora come difensore. Forse succederà ancora domani, in Europa League, ma da domenica l’emergenza centrali dovrebbe essere arginata (con i rientri di Smalling e Kumbulla) e Cristante potrà tornare in mezzo. Per dare una mano.
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