(Il Messaggero – A. Angeloni) C’è una Roma da campionato e c’è una Roma da Champions. Specie in questo rush finale, nel quale c’è da cullare un sogno (la finale di Kiev) e portare avanti un dovere (il piazzamento al terzo/quarto posto). Ma la squadra di Di Francesco non è attrezzata per i due impegni, nessuno a Trigoria pensava di ritrovarsi in semifinale della massima competizione europea. Ma questo è, e il fuoco va fatto con la legna a disposizione. Ecco perché è difficile, quasi impossibile, rivedere in campionato gli exploit europei, specie quando certi impegni – con Barça prima e con il Liverpool ora – sono ravvicinati. Tutto questo lascia vivere quel sogno alla squadra di Di Francesco, ma la mette a rischio per la corsa alle ultime due posizioni disponibili per la prossima Champions League. Ed ecco perché le prestazioni con Bologna e Fiorentina (prima dei due confronti con il Barcellona) e quella con il Genoa (a ridosso dell’andata con i Reds), non sono state all’altezza. Di Francesco è stato e sarà obbligato a fare turnover: l’ha fatto in parte a Bologna (tenendo inizialmente fuori, ad esempio, Dzeko), così come con la Fiorentina (Kolarov, Florenzi, De Rossi a riposo) e col Genoa (addirittura sei cambi). Quindi, il fattore lucidità sarà un elemento decisivo: nella squadra che gioca il campionato, inevitabilmente, c’è meno qualità.
IL LATO OSCURO DELL’EUROPA La Roma rispetto alle concorrenti giocherà (come minimo) due partite in più rispetto a Lazio e Inter: la squadra di Inzaghi non ha più le coppe, quella di Spalletti non le ha avute dall’inizio. Il vantaggio, ad oggi, è che i giallorossi hanno un punticino reale in più sull’Inter, mentre uno non visibile sulla Lazio (scontro diretto a favore). Il calendario, al netto di tutte queste considerazioni, sembra sufficientemente favorevole ai giallorossi. Sufficientemente. Non è facile affrontare squadre – già domani – come Spal (al Mazza si è fermata la stessa Inter e recentemente la Juve, mentre il Napoli vi ha sofferto), Chievo e Cagliari che (chi più chi meno) si giocano la salvezza e non è nemmeno detto, vista l’aria che tira, che la Juve farà visita alla Roma alla penultima giornata con il settimo scudetto consecutivo in tasca. Può essere quasi certo, invece, che lo scontro finale con il Sassuolo non presenti insidie particolarmente esagerate.
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