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Rassegna stampa

Lorenzo “il magnifico” è tornato, De Rossi ha ritrovato un leader

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AS ROMA NEWS VERONA PELLEGRINI – Sabato sera, al momento della lettura delle formazioni, Lorenzo Pellegrini è stato il giocatore più contestato. Capitano, romano e romanista, e per questo per molti ancora più responsabile della stagione insufficiente dei giallorossi, è stato accolto da una bordata di fischi. La sua risposta è stata una prestazione superba, impreziosita dal gol del momentaneo 2-0: c’è la sua firma, quindi, sui primi tre punti dell’era De Rossi, così come c’era nell’ultima vittoria dell’era Mourinho, sempre all’Olimpico contro il Napoli, scrive il Corriere della Sera.

Anche dal suo rilancio passano le possibilità dei giallorossi di rientrare nella corsa Champions, lo sa bene il neo tecnico romanista, che infatti a fine partita ha parlato in termini positivi del suo capitano, che è stato suo compagno di squadra e che conosce fin da bambino, essendo stato allenato da suo papà Alberto ai tempi della Primavera (ieri Daniele era con il padre e Zalewski ad assistere alla gara persa dai ragazzi di Federico Guidi per 3-1 col Torino).

«È il capitano – le parole di DDR – e quando le cose non vanno bene è giusto che noi romani veniamo messi di fronte alle nostre responsabilità. Ho ritrovato un ragazzo maturo, si è comportato da leader in questa settimana: è calato anche lui nel secondo tempo ma nel primo mi è piaciuto tantissimo. È uno dei migliori che abbiamo e uno dei migliori talenti d’Italia». Parole che somigliano molto a quelle di Mourinho («Se avessi tre Pellegrini li farei giocare tutti») prima che i rapporti, negli ultimi tempi, si raffreddassero.

Al suo nuovo allenatore ed ex compagno, Lorenzo è legato da momenti speciali: Pellegrini esordì a 18 anni in serie A in un Cesena-Roma 0-1 deciso da un gol di De Rossi; esordì in Nazionale in un’Italia-Liechtenstein con Daniele in campo e aprì con un gol il 2-1 al Parma che fu l’ultima delle 616 partite di DDR (e delle 37 giocate insieme) con la Roma. Inoltre il numero 7 è il bomber della rosa con 45 gol.

«Deve toccare tanti palloni e deve riempire l’area perché sa fare diversi gol», ha ribadito il tecnico, che alla prima uscita ha rivoluzionato anche tatticamente la squadra. Se la vittoria contro il Verona e il «contatto» sotto la Sud dopo la partita basteranno a placare gli animi dei tifosi delusi con la squadra e con la società ancora non è certo. Di sicuro, però, la strada è quella giusta.

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Non ci sono stati solo fischi prima del match, ma anche striscioni contro i Friedkin («Avete mandato via chi avevate lasciato solo a difendere la Roma contro i nemici, mentre voi mai parlavate e mai vi esponevate», un volantino lasciato allo stadio sulle poltrone in cui siedono Dan e Ryan) e contro i calciatori: in piazza Mancini è stato esposto uno striscione: «Comunicati inverosimili, parole e dicerie. L’unica certezza sono le vostre vigliaccherie», rivolto ai due grandi assenti infortunati, Smalling e Sanches.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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