AS ROMA NEWS TOLOSA DE ROSSI – Questione di tempo ma il destino di Dovbyk è ormai deciso. Come quello di Soulé, che attende soltanto il via libera per sbarcare a Trigoria, scrive Il Messaggero.

La Roma è un cantiere, ancora deve ancora prendere forma e il ko con il Tolosa di ieri – tra carichi di lavoro, rosa ancora senza nazionali e con il solo Le Fée come reale rinforzo – lo conferma. Il calendario recita 28 luglio, mancano tre settimane all’inizio del campionato ma De Rossi si sforza di essere fiducioso: «Stiamo lavorando per portare qualità a questa squadra e per far sì che si possa migliorare la media di 34 punti in 18 gare ottenuta con me lo scorso anno. Un bilancio? Ora sarebbe ingeneroso. Mancano posizioni da coprire, alcuni giocatori ma la sensazione è che ne arriveranno di forti. Poi, è chiaro, prima arrivano meglio è. Ma il mercato è così. Il 1 settembre, però, la squadra sarà forte».

È l’iniezione di fiducia della quale si sentiva il bisogno. Daniele lo ha capito e come al solito non si è sottratto dalle responsabilità. Perché se parla lui, vale più di mille trattative in dirittura d’arrivo, indiscrezioni o interessamenti per qualsiasi calciatore. Daniele non è uno sprovveduto. Sa di essere in ritardo. Dopo 20 giorni di ritiro continua ad allenare una squadra che non sarà quella poi al via del campionato.

Nonostante ciò, predica calma. Ha avuto rassicurazioni da Ghisolfi e la Ceo Souloukou, vede giornalmente come si sta muovendo il club che non lesina investimenti. Ventitré milioni per Le Fée, 30 per Soulé, probabilmente qualcosa in più (32+4) per il capocannoniere della Liga, l’ucraino Dovbyk. E ad oggi, poche uscite e soprattutto di calciatori che non rientravano nei piani (leggi Belotti e Aouar).

Quindi attenzione, anche a dare per partente chi potrebbe alla fine restare (in mancanza di offerte vantaggiose): «Abraham è un giocatore forte della nostra rosa, poi il mercato ti racconta che a volte anche chi pensavi di tenere va via e chi pensavi fosse in uscita, rimane e disputa stagioni incredibili. È un giocatore importante e potrebbe avere molto mercato. Si è ripreso, so che quello che ho visto non è il vero Tammy e noi ci puntiamo. Bove? Vale lo stesso discorso. Quotidianamente parlo con Ghisolfi e vediamo le opportunità che regala il mercato».

Un esempio su tutti: qualche settimana fa c’era stata la possibilità di prendere Mikautadze. A domanda, DDR si irrigidisce: «Non devo e voglio parlare di un giocatore di un’altra squadra. Se l’ho chiamato? Sì ma non è corretto entrare nel merito di quella chiamata che c’è stata e avevo avuto una risposta positiva».



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