James Pallotta

(Corriere della Sera) La burocrazia italiana è famigerata in tutto il mondo, ma non regge il confronto con quella dell’Uefa, che ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di James Pallotta. Il presidente giallorosso dovrà rispondere per «condotta inappropriata» a seguito delle sue dichiarazioni dopo Roma-Liverpool, semifinale di Champions League. Pallotta si era sfogato per i molti errori dell’arbitro Skomina (due rigori negati ai giallorossi) chiedendo l’introduzione della Var per «evitare gli sbagli e non cadere nel ridicolo». La Roma sarà chiamata a rispondere anche di accensione di fumogeni, vie di fuga bloccate e organizzazione insufficiente. La Roma non ha voluto alzare i toni, come dimostra l’intervista a Sky del d.g. Mauro Baldissoni: «Il presidente ha affermato un principio generico, cioè il ricorso alla tecnologia. Nell’immediato, magari, gli è scappata qualche parola più colorita ma noi dobbiamo occuparci dei nostri errori e non di quelli dell’arbitro». Nessun riferimento al trattamento molto diverso, da parte dell’Uefa, rispetto alle frasi del presidente Andrea Agnelli e di Gigi Buffon («L’arbitro aveva un bidone dell’immondizia al posto del cuore») dopo Real Madrid-Juve.



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