AS ROMA NEWS INTER LUKAKU – Doveva essere la sua partita, la sfida delle rivincite, la gara dove provare a far vivere dall’altra parte rabbia e risentimento. E invece alla fine la rabbia è diventata gioia e il risentimento si è trasformato in scherno, scrive La Gazzetta dello Sport.
Perché dopo la prestazione di ieri è assai probabile che ogni tifoso interista non viva più neanche lontanamente un pizzico di nostalgia per Romelu Lukaku. Perché Thuram anche ieri ha vinto la sfida a distanza con il centravanti belga, ma soprattutto perché Romelu l’ha persa un po’ in tutto. E se non è stato il peggiore in campo è solamente perché Angelino ha fatto peggio di lui.
Insomma, anche ieri Lukaku ha girato a vuoto e non è neanche la prima volta. Alla vigilia Daniele De Rossi si era dimostrato fiducioso: “Mi accontenterei di vederlo giocare come contro il Cagliari, dove ha tirato in porta 6-7 volte“. Concetto rimarcato anche prima della partita: “Lukaku è molto tranquillo, lo vedo sereno“.
E invece sereno non lo era, esattamente come poi si è visto durante la partita. E di gol non ne sono arrivati. Anzi, i due che si è divorato in rapida sequenza gridano quasi vendetta. “Per me ha fatto una buona partita — dice ancora De Rossi, stavolta a fine gara —. Non sarà felice perché abbiamo perso, ma le partite si perdono e si vincono insieme. Se avesse segnato quel gol saremmo stati tutti contenti, lui per primo. Ma se Romelu continuerà a crearsi 3-4 occasioni a partita farà tantissimi gol, come ha sempre fatto. Magari un po’ di stanchezza ci sta, ora che è tornato Azmoun gli daremo un po’ di riposo. Ma l’atteggiamento in settimana è fenomenale, poche volte ho visto un professionista così in carriera. Poi, è chiaro, con i giocatori forti devi essere esigente e io e lui parleremo“.
A conti fatti, dunque, Lukaku ha fallito ancora una volta un appuntamento con un big match. Il problema vero è che quando arrivano le grandi il belga è quasi sempre il peggiore in campo. Gli era già successo nei due derby con la Lazio (campionato e coppa Italia), nella sfida d’andata con l’Inter e anche con la Juventus e con il Milan, nella gara di ritorno.
Prestazioni sempre molto brutte, gare abuliche, spesso e volentieri 90 minuti fuori dal contesto di gioco. Nelle sfide alle grandi quest’anno ha lasciato il segno solo con Fiorentina e Napoli. Troppo poco per un centravanti come lui, che proprio nei momenti chiave dovrebbe riuscire a prendere per mano la squadra ed a trascinarla fuori dalle sabbie mobili.
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