AS ROMA NEWS DEBRY LAZIO CORI LUKAKU – Stangata sulla Lazio dopo il derby di mercoledì vinto contro la Roma in Coppa Italia e, ancora una volta, il calcio sconfina nella violenza e nel razzismo. Il Giudice sportivo della Lega di serie A ha punito la Lazio con la chiusura della Curva Nord e dei Distinti Nord, Est e Ovest (per un totale di circa 16.000 posti) da scontare nella partita di campionato del 28 gennaio contro il Napoli, scrive il Corriere della Sera.
Il comunicato cita che il 90% dei presenti nei settori hanno rivolto «in più occasioni ululati di discriminazione razziale e cori beceri al giocatore della Roma Lukaku… Al 31’ del secondo tempo Bove, uscendo dal terreno di gioco, veniva colpito da una bottiglietta». Alla Lazio sono state inflitte anche una diffida e una multa da 50mila euro. Punita pure la Roma per lancio di petardi e fumogeni (15mila euro). Squalificati diversi giocatori, espulsi dall’arbitro Orsato: tre giornate e due giornate ai romanisti Mancini e Azmoun, una giornata ai laziali Pedro e Pellegrini.
La decisione non è stata presa bene da molti tifosi biancocelesti e il presidente Claudio Lotito ha già fatto sapere che il club farà ricorso. C’è chi si lamenta perché fra le 16mila persone coinvolte dalla sentenza – per lo più abbonati in campionato – non tutte erano presenti in Coppa Italia. L’assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport Alessandro Onorato, ieri in Campidoglio dove la polisportiva Lazio ha celebrato i 124 anni compiuti il 9 gennaio, ha avallato una vecchia battaglia del presidente Lotito. Per Onorato «il governo dovrebbe evitare che vengano chiusi i settori dello stadio. Non è giusto che in molti paghino gli errori di pochi. I colpevoli si possono individuare». In realtà, il Giudice sportivo parla però del 90% dei presenti in Curva Nord, Distinti Nord, Est e Ovest.
Il resoconto messo nero su bianco dalla Lega Calcio sembra in realtà più la descrizione di una battaglia che di una partita di calcio. Nel dispositivo si legge anche che «i tifosi che occupavano la Tribuna Tevere, superata la barriera di separazione e sicurezza formata dagli steward, avviavano un duraturo (ben 10 minuti), fitto e costante lancio di bottiglie, fumogeni, bengala e petardi verso i sostenitori della Roma».
Non solo: «Durante il corso della gara i tifosi della Lazio lanciavano ripetutamente sul terreno di gioco fumogeni e bottigliette. Al 17’ del primo tempo Dybala veniva colpito da un raggio laser proveniente dalla Tribuna Tevere. E al 31’ del secondo tempo Bove, uscendo dal terreno, veniva colpito da una bottiglietta».
I sostenitori della Roma non sono rimasti a guardare e «hanno lanciato un petardo oltre a numerosi fumogeni e vari oggetti nel settore occupato dai laziali», venendo puniti anche «per avere lanciato tre petardi e numerosi fumogeni ed oggetti di vario genere nel recinto di gioco».
Quanto alle squalifiche dei calciatori, naturalmente, i romanisti Mancini (3 giornate e ammenda) e Azmoun (2 giornate) le sconteranno nella prossima edizione della Coppa Italia, mentre i biancocelesti Pedro e Luca Pellegrini non saranno a disposizione di Sarri nella semifinale di andata da giocare contro la Juventus. Fra i brutti episodi, a margine del derby, pure uno striscione esposto dai tifosi romanisti fuori dallo stadio con il quale si utilizza il concetto di antifascismo come insulto: «Da Bitetti a Maestrelli, fino al no alla fusione. Sei antifascista per tradizione».
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, presente ieri in Campidoglio per la festa della Polisportiva, ha precisato che il club, da sempre, si discosta da qualsiasi atteggiamento violento: «Sono membro della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Il giurista Alberto Gambino. membro del consiglio di sorveglianza della Lazio, è membro italiano della Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza. Lo sport deve servire a trasmettere valori e speranza di vita. Per questo noi siamo da sempre schierati con i più deboli e chi soffre. Questo è il vero obiettivo di chi fa sport. Il ricorso? Non voglio fare polemiche, si faranno in altre sedi. Nel rapporto però c’è scritto che il 90% di 16mila persone ha avuto atteggiamenti razzisti. I presenti nei settori in questione erano 19.400: chi ha sentito quasi 20mila persone fare ululati? Perché il responsabile del Gos non ha fatto un appello se la situazione era quella? E perché Orsato, che ha chiesto di intervenire per i laser puntati contro i giocatori, non ha stigmatizzato l’accaduto?».
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