AS ROMA NEWS INTER LUKAKU – I tifosi nerazzurri sono stati di parola: tutti con Mou, ma tutti contro Lukaku. Il tecnico del triplete è stato accolto col solito affetto, seduto in tribuna stampa: sorrisi e saluti, tranne alla fine, quando si è sfogato contro l’arbitro Maresca: «Ha scelto chi ammonire». In campo, invece, il bersaglio dei tifosi è stato Lukaku, scrive Il Messaggero.
Avevano promesso un’accoglienza infernale e così è stata. Fin dalla mattinata con uno striscione eloquente: «Infa… scho, Milano ti aspetta». Nel pomeriggio i capi della Curva Nord hanno distribuito i 30mila fischietti di plastica (ma non erano vietati?) acquistati per contestare l’attaccante belga, il grande traditore per la sponda nerazzurra del capoluogo lombardo. Poi alle 17.22 ecco la materializzazione dell’inferno acustico che, di fatto, paralizza Lukaku.
C’è chi usa i fischietti, chi la App che produce il medesimo suono, chi i gesti. Sta di fatto che quando Romelu mette piede sul prato di San Siro, casa sua fino a pochi mesi fa, i tifosi interisti si scatenano. Il maxischermo del Meazza proietta la sua immagine per un interminabile minuto e i 75mila di San Siro sono impietosi. Lukaku ride e applaude, consapevole che per lui la partita è iniziata in quell’istante. Neanche dieci minuti, ecco i primi cori offensivi, che si alternano all’ondata di fischi a ogni suo tocco di palla nel torello con i compagni di squadra. Poi il ritorno negli spogliatoi.
Giusto in tempo per rientrare. Concentrato, Lukaku ha guardato solo davanti a sé, scambiando soltanto due parole con Thuram, l’attaccante che non lo sta facendo rimpiangere al di là del gol vittoria. Quando la sua immagine è riapparsa sui maxischermi, il rumore dei fischi al Meazza è diventato intensissimo, quasi assordante. Il saluto con gli ex compagni, freddo (soprattutto Barella), ma nessuno lo ha ignorato. Non è mai cambiata la colonna sonora dello stadio.
Fischi, cori, insulti. E come d’incanto, Romelu è sparito dal match. Ha sofferto l’ambiente infernale costruito ad hoc dai sostenitori interisti, che mai e poi mai gli perdoneranno il tradimento di aver trattato con la Juventus mentre il club di viale della Liberazione cercava di chiudere l’acquisto definitivo con il Chelsea. Ironia della sorte, infine, a regalare vittoria e primo posto a Simone Inzaghi è stato Thuram, che in questi primi mesi ha fatto dimenticare il belga.
Ma il grande assente è stato proprio Romelu. È apparso spaesato, poco incisivo, senza coraggio. Sicuramente frastornato per quanto stesse accadendo attorno a lui. Forse sbalordito anche per il fragore della portata. Il belga ha toccato pochi palloni, zero tiri in porta, solo qualche sponda (e non sempre precisa) e due cross non pericolosi nell’area interista. E come detto, a rovinargli una serata già sciagurata è stato il gol di Thuram.
Il francese sembrava destinato ad andare al Milan a parametro zero, ma ha cambiato idea accettando le avances dell’Inter. Per la felicità di Simone Inzaghi. Ormai Romelu fa parte del passato: «Se l’ho incrociato? Non ci siamo visti, il mio pensiero su Lukaku l’ho già espresso. Tutti quanti sanno cosa ho fatto per riportarlo qui, la sua decisione è stata quella di andare da un’altra parte e personalmente me ne sono fatto una ragione», le parole del tecnico nerazzurro.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA