Pericolo scampato. Niente razzismo, come preventivato, solo “slealtà sportiva”. La Procura Federale ci mette una pezza, anzi un calzino della Befana sulle frasi di Lulic contro Rüdiger al termine del derby. Perché squalifica il bosniaco per 20 giorni con decorrenza 23 dicembre, dopo avergli pure fatto disputare la gara con l’Inter. A Natale sono tutti più buoni, così Lulic salterà solo la sfida dell’8 gennaio col Crotone. Già all’Olimpico con l’Atalanta avrà scontato una pena patteggiata per la “semplice” violazione dell’art. 1 bis. In aggiunta una multa da 10 mila euro da versare alla Figc. Senad così scampa il processo sportivo e un’eventuale sentenza peggiorativa: «Il ragazzo è stato disponibile a valutare le sue dichiarazioni. E’ stata esclusa la natura discriminatoria, così abbiamo concordato con la procura una sanzione che andasse bene a tutti e due», spiega l’avvocato Gentile. Che scansa subito dietrologie legate alla vecchia amicizia fra l’ex prefetto Pecoraro e Lotito: «Il patteggiamento è stato mandato al Coni e accettato. Quindi non c’è stato nessun favoritismo». Nessun ricorso al collegio dal Superprocuratore Cataldi, ok anche da Tavecchio.
PRECEDENTE Anche alla luce del precedente del presidente della Figc, la norma sul razzismo (art. 11) non trova applicazione. Così rischia d’essere inutile, ma Gentile chiosa la vicenda: «Se ne sentono di parole molto più gravi in politica. Quelle di Lulic sono state fraintese, era solo un’uscita scomposta. Intendeva solo dire che Rudiger non era nessuno e adesso che è un calciatore si sente importante. E comunque una squalifica di 20 giorni è importante». Non certo l’estinzione durante la sosta del campionato. In un primo momento, la Procura aveva pensato di trascinare il deferimento di Lulic, secondo le tempistiche (60 giorni dal 7 dicembre, giorno dell’apertura del fascicolo) di valutazione, sino a febbraio. Invece ecco il colpo di scena e la svolta sotto l’albero
(Il Messaggero – A. Abbate)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA