Dieci giornate (almeno) di squalifica o una sanzione di uno, due turni di stop in campionato. II destino di Senad Lulic, giocatore fra i simboli della Lazio, verrà deciso in queste ore, il tempo che il nuovo pm della Figc Giuseppe Pecoraro sciolga le proprie riserve. Quali? Gli 007 della Figc sono al lavoro per dare una loro valutazione alle frasi, senza senso, del difensore bosniaco: dire «ora Rudiger fa il fenomeno, ma fino a due anni fa vendeva calzini e cinture a Stoccarda…» è, o no, una dichiarazione discriminatoria per il colore della pelle?.
NESSUN PRECEDENTE IN A – Il calcio italiano ha conosciuto una stretta sul tema della lotta ad ogni forma di razzismo tre anni fa: codice di giustizia sportiva modificato (ecco le dieci giornate, almeno, di squalifica) e primo caso (l’allora ragazzo della Primavera dell’Atalanta Grassi) di sanzione per offese da parte di un tesserato. Lulic si è, in parte, scusato dicendo come «a mente fredda mi sono reso conto di aver risposto ad una provocazione con un’altra. Provengo – cosi il bosniaco – da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici: per questo mi spiace essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby…». E lo stesso Lulic è andato incontro alla condanna di colleghi ed istituzioni sportive. Come fmirà la sbandata fuori campo? Alla fine, il giocatore laziale potrebbe finire a processo (sportivo) accompagnato dall’accusa di frasi lesivi ed evitare, così, la maxi-stangata.
PROVA TV PER STROOTMAN – Il derby, intanto, conoscerà questo pomeriggio il verdetto del giudice sulla rissa dopo la rete di Strootman. Cataldi verrà squalificato, l’olandese no, anche se un minimo rischio c’è: la procura federale ha chiesto l’utilizzo della prova tv perché il giudice faccia chiarezza su tutta la dinamica che ha portato al rosso per Cataldi. Strootman provoca il laziale e, poi, sfiorato stramazza a terra: l’arbitro ha visto tutto? Più probabile la prima ipotesi.
(La Stampa – G. Buccheri)
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