AS ROMA NEWS FRIEDKIN ESONERO MOURINHO – L’ultima cena prima dell’addio. È quella andata in scena lunedì sera in un noto ristorante in centro con tutto il board giallorosso presente. Tavolo Friedkin, per 16, scrive La Repubblica. Ma alla fine si sono presentati in 14, compresa Lina Souloukou. Assenti Dan e Ryan Friedkin, impegnati a Trigoria in un lungo confronto con l’allenatore per comunicargli l’esonero. La misura per loro era colma. Delusi dai risultati stagionali, ma soprattutto stanchi delle continue scuse del portoghese. Colpevole da settimane di non portare soluzioni, ma solo alibi.
E da oggi si riparte. Con De Rossi in panchina e un clima di incertezza alle sue spalle che metterebbe paura all’allenatore più navigato. Se la struttura societaria latita, quella tecnica non è da meno. La Roma è da rifondare. A partire dai calciatori più forti come Lukaku e Dybala. Il primo, in prestito dal Chelsea e già proiettato a capire quale club lo pagherà la prossima stagione. E l’argentino, arrivato a Roma perché c’era Mourinho e ora primo indiziato a lasciare la Capitale.
La clausola (casualmente?) scaduta il giorno prima dell’esonero dell’allenatore, tornerà questa estate. Il saluto social della Joya allo Special One non è passato in osservato, con uno “spero che ci rivedremo presto” ambiguo. Se i migliori pensano all’addio, tanti altri si guardano intorno. Rui Patricio e Spinazzola, in scadenza di contratto, saluteranno a giugno. Azmoun, Llorente, Kristensen, Sanches e Hujisen, tutti in prestito, torneranno al mittente.
E i vari Smalling, Karsdorp, Celik e Abraham che capiranno il da farsi. Poi c’è il blocco italiano. I capi dello spogliatoio romanista, che da adesso saranno sotto esame. Accompagnato lo Special One alla porta, nei prossimi quattro mesi si giocheranno il futuro in giallorosso. A partire dal capitano Pellegrini, passando per Mancini, Cristante, El Shaarawy, Belotti e Zalewski.
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