AS ROMA NEWS SASSUOLO MOURINHO – In portoghese, sia in tv sia in conferenza stampa. Per qualcuno un genio del male, per qualcun altro un dolce visionario, scrive La Gazzetta dello Sport. Unica eccezione i canali del club, dove José Mourinho ieri ha risposto alle domande in italiano, sentendosi evidentemente un po’ di più nella sua comfort zone.
Al resto dei media, invece, ha parlato proprio in portoghese, in modo polemico, anche se poi la giustificazione l’ha data quasi in modo ironico: “Il motivo per cui parlo in portoghese è che il mio italiano non è sufficientemente forbito e forte per esprimere determinati concetti“.
Il riferimento, ovviamente, è legato alle polemiche della vigilia ed alle sue frasi su Matteo Marcenaro, l’arbitro di Sassuolo-Roma, frasi per le quali Mou sarà sentito in settimana nell’ambito dell’indagine federale (“Speriamo nel buon senso della Procura“, ha detto il g.m. Tiago Pinto), con il rischio squalifica che incombe sulla sua testa. “Ma quando io ho parlato di stabilità emotiva mi riferivo a una qualità che nella vita è necessaria per poter rendere ai massimi livelli. Ho sentito parlare di stabilità emotiva per la prima volta a 19 anni, all’università. Un concetto molto importante nello sport e nella competizione. Ma evidentemente in italiano bisogna trovare una parola che non disturbi e non dia fastidio“.
E non è un caso che di stabilità emotiva parli anche per lui, a fine partita, ma non solo. Anche per la squadra. Quasi a rimarcare la neutralità del concetto. “Ringrazio Pinto e la proprietà che nelle ultime 24 ore mi hanno dato il sostegno e quella stabilità emotiva che serve per svolgere questo lavoro, mi hanno dato fiducia – dice -. E’ stata una vittoria importante, sofferta e meritata, che voglio dedicare a Foti (il suo vice, ieri squalificato, ndr), che ha lavorato moltissimo per ottenerla. Anche quando eravamo sotto 1-0 siamo stati la squadra migliore, c’era un po’ di frustrazione per il risultato ma il feeling era sempre positivo. Sono felice per i giocatori e per i tifosi. Stavolta l’atteggiamento è stato ottimo, dall’inizio alla fine”.
Poi, ovviamente, si torna a parlare di arbitro e di Marcenaro, l’uomo di cui non si fidava, come detto alla vigilia della partita. “Dopo un rosso e un rigore è facile dire che la sua prestazione sia stata ottima, ma è quello che penso. Ha arbitrato molto bene, diversamente, da altre partite in cui aveva invece dimostrato qualche lacuna. A Dionisi ho semplicemente detto che per ricevere fair play è necessario darlo e nel Sassuolo c’è un giocatore particolare che in questo è carente”. Quel giocatore è ovviamente Berardi, che era entrato nel mirino del tecnico portoghese già sabato, quando l’ha accusato di mancanza di sportività.
Ed allora, ovviamente, sull’episodio a fine partita ci è tornato anche l’allenatore del Sassuolo Stefano Dionisi, con un parere completamente diverso rispetto a quello di Mou. “Non condivido le sue parole, abbiamo buttato la palla fuori e andava restituita – dice il tecnico del Sassuolo -. Sono abituato al fair play e all’educazione. Se c’è una squadra sportiva quella è il Sassuolo, siamo 19esimi per falli commessi. A differenza della Roma, che è tra le più fallose della Serie A”.
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