Che poi a pensarci bene, la cosa più brutta sarebbe perderli entrambi in un colpo solo. Francesco&Daniele. Un pezzo eterno di storia della Roma, 41 stagioni in giallorosso in due. Potrebbe succedere alla fine di questa stagione, quando Totti dovrebbe chiudere con il calcio giocato e De Rossi andrà in scadenza di contratto. Prima, però, sognano di vincere qualcosa d’importante insieme.
MISSIONE – De Rossi e Totti hanno consegnato i propri pensieri a Sport Illustrated , insieme a Baldissoni («Sono parte di Roma, se pronunci questa parola e ti senti come Giulio Cesare vuol dire qualcosa») e a Pallotta («Non siamo lontani dal competere con i migliori club al mondo. Totti? Mi ha detto che quando vinceremo lo scudetto andrà al Colosseo di nascosto di mattina»). Per loro, Totti e De Rossi, si è trattato di sottolineare lo spirito di appartenenza. Il capitano da giugno farà il direttore tecnico: «Non sono un’icona, ma un cittadino di Roma innamorato della sua città. Fossi andato altrove avrei più medaglie d’oro: io e Daniele abbiamo vinto il Mondiale e poco altro qui. Ma magari vinceremo un altro trofeo. La nostra è stata una missione portata avanti con passione. La città? Non mi opprime, sono innamorato delle sue strade, dei monumenti e delle borgate»
E DE ROSSI… – «Non sarei mai potuto nascere altrove – dice Daniele –. Ho sempre amato stare qui, il solo sentimento più grande dell’orgoglio di giocare per la Roma è la tristezza che proveresti senza. Certo, non sarebbe giusto per i tifosi lasciare entrambi insieme, è anche una questione di ambizioni. È più ambizioso vincere la Champions col Real o il campionato con la Roma?».
(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese)
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